Tornano i cileni Aisles col terzo album in otto anni e con una decade
di vita sulle spalle, il sestetto si è conquistato nel tempo
credibilità e attenzione grazie ad un prog fresco e vitale,
che nel tempo è maturato ed è interessante prendere
in esame questo nuovo sforzo creativo per misurare la capacità
di questa band di rinnovarsi. Il nuovo disco esce a distanza di quattro
anni dal precedente, un tempo lungo, che dovrebbe aver portato dei
naturali cambiamenti, andiamo quindi ad ascoltare.
Come struttura il nuovo disco appare subito diverso dai due precedenti,
i brani sono mediamente più corti del precedente e ci sono
quattro brani strumentali, mentre in passato non ne avevamo. Apre
la title track, che offre sonorità attuali rette da un incedere
incalzante, la melodia è abbastanza originale e molto piacevole,
buone le ritmiche. Discorso diverso invece per la seguente “Gallarda
Yarura”, primo brano strumentale, che appare come un caleidoscopio
di sonorità, molto più ricco di quanto la breve durata
possa far intuire, in quattro minuti mescola world music, fusion e
prog, con momenti intriganti. “Shallow and Daft” ricorda
molto certo pop inglese post anni ’80, possiamo pensare anche
ai Genesis di Phil Collins, la melodia è piacevole, ma è
sicuramente un brano un po’ troppo easy per i palati più
ricercati. Altra metamorfosi con “Back My Strength”, che
ci riporta ad un prog più settantiano e rock, comunque non
banale o scontato e il risultato è apprezzabile. “The
Sacrifice” è delicata e poetica, giocata su un piacevole
arpeggio di chitarra, un pezzo che sa coniugare semplicità
e bellezza. “The Ship” è poco più di un
intermezzo. “Intermission” è una traccia sperimentale,
tra fusion e psichedelia, ma non è molto convincente. Meglio
il tentativo di mescolare prog e world music di “Sorrow”.
“Hero” è puro prog, con qualche tinteggiatura di
jazz e di neo classica a colorire un po’. Il viaggio termina
con “Melancholia”, il pezzo più lungo e strutturato
del disco, un prog post moderno che nella prima metà appare
un po’ troppo lento e dispersivo, mentre si riscatta nella seconda
metà.
Dal debutto del 2005 ad oggi la band ne ha fatta di strada, il sound
è diventato sempre più personale e ricercato, anche
se manca un brano che catturi veramente. Il disco è bello e
soprattutto è molto vario, non ci sono due brani che si assomigliano,
però serve un guizzo in più per coinvolgere l’ascoltatore
e convincerlo fino in fondo. GB
- - -
Ritornano all’attenzione dei Prog fans i cileni Aisles a quattro
anni di distanza da “In Sudden Walks”. Si formano nel
2001 grazie ad un idea dei fratelli Vergara, Germàn (chitarra)
e Luis (tastiere). Sembra già molto lontano l’esordio
datato 2005 di “The Yearning”, oggi “4.45 am”
è il terzo lavoro in studio e con esso proseguono il cammino
intrapreso nel filone New Prog fra Marillion e Genesis. Ad oggi la
band viene completata da Felipe Candia (batteria), Sebastian Vergara
(voce, tastiere), Daniel Baird-Kerr (basso), Rodrigo Sepulveda (chitarre
e cori) e Alejandro Melendez (tastiere e synth).
“4:45 am” si presenta molto bene, con l’artwork
curato e descrittivo nei disegni di Omar Galindo e nei testi annessi.
La qualità sonora è più che sufficiente, considerando
anche la complessità degli equilibri strumentali, dettati da
numerose varianti. Questo a causa di variegate strumentazioni, ed
all’ausilio di special guest come i String Quintet ed i loro
archi, Nelson Arrigada al contrabbasso e costanza Maulen alla voce.
Addirittura nel corso dell’ascolto ci si imbatte in elettronica
e nel sound caldo e giocoso del classico stile latino.
Avrete capito dunque che “4:45 am” è davvero ricco
di sonorità, così è, non c’è tempo
di soffermarsi su uno stile predefinito, l’ascolto scorre velocemente
grazie anche alla brevità dei brani proposti, in controtendenza
agli stilemi del genere. Non suite, ma brani di media durata calcolabili
in cinque minuti, esclusa la conclusiva mini suite “Melancholia”.
E’ ancora presente l’impronta New Prog rivolta ai Marillion,
resta il fatto che gli Aisles hanno una propria peculiarità,
una su tutte l’amore per le buone melodie. La title track che
apre il disco è proprio il sunto di questo genere che vuole
a tutti i costi dimostrare di non essere scalfito dal tempo. Buona
la sezione ritmica. Chitarra alla Steve Hackett nella canzone “Gallarda
Yarura”, strumentale che dimostra come si possa fare musica
colta senza struggere l’ascoltatore con inutili tecnicismi.
La tecnica è alta ma non invasiva, per lasciare spazio alle
giuste soluzioni melodiche qui dallo stampo prettamente latino. Pur
nella brevità delle canzoni, i cambi di tempo sono presenti.
Il sound si concilia con la New Wave degli anni ’80 in “Shallow
And Daft”, grazie anche a sonorità più elettroniche.
Il brano vene anche annunciato in lingua italiana da “Radio
DJ” come carica mattutina, ed un buon cappuccino. Ma si ritorna
nel Prog con “Back My Strenght”, una semi ballata classica
per i teneri d’ animo. Una chitarra acustica apre “The
Sacrifice”, alto momento emotivo e la semi ballata diventa ballata
a tutti gli effetti. Torna l’elettronica ricca di effetti nella
strumentale “Intermission”, mentre “Sorrow”
è uno dei momenti più alti del disco, fra classe, tecnica
e melodia. I colpi migliori gli Aisles se li lasciano al termine,
nell’ennesimo pezzo strumentale questa volta intitolato “Hero”
e nella mini suite conclusiva “Melancholia”.
Quando ci deliziano con gli arpeggi, si toccano veramente alti vette,
la sensibilità degli Aisles è davvero una carta che
sanno giocare e che non lascia indifferenti.
“4.45 am” è un disco che ha tutto quello che può
piacere ad una vastità differente di ascoltatori, fruibile
e scorrevole, grazie all’ampiezza di idee e sonorità.
Non sarà semplice togliersi dalla mente alcuni fraseggi e soprattutto
l’ultimo brano, vero e proprio esempio di New Prog.
Non ho scovato particolari difetti, mi sono solamente lasciato andare
nell’ascolto, magari con qualche sospiro di nostalgia per quel
suono che a volte mi ricorda gli anni ’80 del Prog, quando lo
stesso rialza la testa. MS
Altre recensioni: The Yearning; In
Sudden Walks; Hawaii
Sito Web
|