La peculiarità di Axel Rudi Pell è senza ombra di dubbio
la coerenza. Il bravo chitarrista ci ha propinato nella sua lunga
ed onorevole carriera, una sfilza di dischi “carta carbone”,
tutti di buona qualità, perché allora cambiare proprio
adesso? E via, avanti tutta verso schitarrate epiche supportate ottimamente
dalla batteria del veterano Mike Terrana.
Andando all’attento ascolto però dobbiamo rimarcare,
per onor di cronaca, una lieve virata verso un Hard Rock alla Raimbow
o ancora meglio Deep Purple primo periodo. Accantonate le scorribande
Malmsteen style? Nemmeno per sogno, l’epicità è
sempre pulsante, soprattutto nella classica conclusiva song che in
questo caso porta il titolo di “The Curse Of The Damned”.
Tanta potenza dunque, sana e vibrante, come la possente (forse anche
troppo) voce di Johnny Gioeli. Diciamola tutta, Axel non tradisce
mai le aspettative dei propri fans, proprio come i Manowar, tanto
per intenderci.
Si comincia come stile con una intro dal titolo “The Mysterious
Return”, per immergersi in un apnea sonora stracolma di riff
massicci e buoni solo di chitarra, proprio come Axel ci ha abituati.
Godibilissima “Fly To The Moon”, così “Rock
The Nation”, ma “Valley Of Sin” ha qualcosa in più,
malgrado il ritmo sia più cadenzato. Le coordinate ovviamente
sono le stesse di sempre , quindi “Living A Lie” non fa
eccezione. In “No Chance To Live” ci addentriamo in una
song più intimista, stile Scorpions 100%. E’ la volta
della title track “Mystica”, otto minuti di ottimo Metal,
scuola per nuove leve, semplice mid tempo con rabbia e sudore, difficile
non seguire il ritmo con il corpo, in questo i nostri sono maestri.
Gioeli riesce anche a fare il verso a R.J. Dio. La medioevaleggiante
“Haunted Castle Serenade (Opus 4 Grazioso e Egresso)”
è una composizione strumentale toccante e chitarristica, un
respiro prima di immergersi in “Losing The Game”, puro
Axel Rudi Pell style. Si chiude in bellezza con i dieci minuti della
succitata “The Curse Of The Damned”, delizia per le orecchie.
Una recensione scontata direte voi, ma io cosa ci posso fare se questo
è? Con Axel Rudi Pell si va sul sicuro, il bravo chitarrista
non ha fallito nemmeno questa volta il bersaglio. MS
Altre recensioni: Knights Live; Diamonds
Unlocked; Tales of the Crown;
The Crest;
Into the Storm; Risen
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