Rock Impressions

Barclay James Harvest - Ring of Changes BARCLAY JAMES HARVEST - Ring of Changes
Polydor / Esoteric Recordings
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Prog / Folk Rock
Support: Lp 1983 / CD 2012


Vi abbiamo introdotto i BJH nella recensione precedente, sono una storica band di folk rock, che ha seguito un proprio percorso artistico svincolato dai grandi movimenti. Questo disco è uscito nel periodo di grande crisi di tutti i dinosauri settantiani, più o meno tutte le grandi band hanno avuto problemi di identità artistica e hanno faticato parecchio a reggere l’ondata devastante del punk e della nuova musica pop, i BJH in questo senso hanno proseguito il loro cammino con grande integrità, aggiornando il sound, ma nel rispetto della loro tradizione, fatta di melodie ariose e belle canzoni.

Il titolo in questo senso non poteva essere più azzeccato, Ring of Changes ovvero Ciclo di Cambiamenti, ma in fondo il gruppo non ha stravolto il proprio sound. Il disco inizia con un intro da musica classica, che lancia “Fifties Child”, un brano solare, arioso, retto da una melodia superlativa, se volete è leggera rispetto a quanto fatto dalla band negli anni, ma non è una regressione. Più contemporanea “Looking From the Outside”, che sicuramente risente delle sonorità del periodo, sempre belle le linee melodiche. “Teenage Heart” recupera le sonorità folk grazie ad un bel suono di chitarre acustiche, ma con un piglio al passo coi tempi. Molto più moderna è “High Wire” potenziale hit, moderatamente hardeggiante e con un ritornello acchiappone che mette voglia di cantare. Altro brano riuscito nell’intento di coniugare tradizione e nuovi suoni è “Midnight Drug”. Molto bella la ballata “Waiting For the Right Time”, alla fine è sempre il lato melodico della band a convincere di più, non a caso è stata scelta come singolo. “Just A Day Away” è un’altra bella ballata dal sapore folk, con sonorità che però ricordano abbastanza gli Abba. “Paraiso Dos Cavalos” è più convincente, un brano dal sapore retrò, però azzeccato. La title track è il ponte perfetto tra passato e presente, non è un brano memorabile, ma rappresenta bene il passaggio tra diverse sonorità.

In chiusura alla presente ristampa troviamo tre bonus tracks, l’inedita “Blow Me Down”, ancora un tentativo riuscito di coniugare passato e presente, poi ci sono le versioni del singolo di “Waiting For the Right Time” e di “Ring of Changes”. Questo disco mostra lo sforzo di una band storica di restare a galla nonostante il cambiare dei tempi. Di certo questo non è un disco che all’epoca poteva attrarre più di tanto le nuove generazioni, però ci consegna una band che non stravolge il proprio passato, ma che cerca di traghettarlo verso nuove sonorità. GB

Altre recensioni: Live Tapes; Victims of Circumstance

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Altri siti dei nuovi BJH: BJH1 + BJH2


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