Archiviato l’abum Ring of Change I BJH tornano l’anno
seguente con questo Victims of Circumstance, qualcosa è cambiato
e in effetti il sound della band perde gli accenti più pop
in favore di un rock più energico ed esplicito, senza intaccare
però la vena melodica tipica del gruppo, il risultato è
il disco più AOR e commerciale della band. Per l’occasione
della ristampa di questo titolo sono state fatte le cose in grande,
infatti oltre alle tre bonus tracks possiamo trovare anche un bonus
cd con una parte del concerto tenuto dalla band nell’84 alla
Wembley Arena di Londra.
L’avvio è affidato a “Sideshow”, dove emergono
subito le tipiche belle melodie, un po’ alla Yes, siamo sempre
nel pop, ma il piglio è più deciso. Ma è con
la seguente “Hold On” che la sterzata rock appare più
evidente. “Rebel Woman” è ancora più decisa,
quasi ai limiti di un’arena rock molto catchy, rispetto al disco
precedente resta solo il gusto per le belle melodie, che si può
sentire anche nella ricercata “Say You’ll Stay”.
“For Your Love” è una ballatona romantica, non
particolarmente originale. La title track è costruita sull’idea
di un giro di chitarra molto carino e sfizioso, il brano non è
epocale, ma il giro funziona davvero bene. Con “Inside My Nightmare”
torna a pulsare il rock più diretto espresso dalla band. “Watching
You” è uno dei brani più riusciti, con un tempo
vicino al reggae, ma assolutamente rock nell’impianto melodico.
La conclusiva “I’ve Got a Feeling” è un lento
quasi imbarazzante, ricorda molto il Tempo delle Mele, un brano che
può fare la fortuna di una band o la sua rovina, non è
un caso se è diventato un singolo. Le bonus tracks sono due
versioni della title track, una quasi interamente strumentale, l’altra
è quella apparsa sul singolo e infine c’è la versione
singolo di “I’ve Got a Feeling”.
Il cd live contiene undici brani, si parte con l’anthemica “Rebel
Woman”, la resa live ne esalta il carattere rock. Dal disco
precedente viene riproposta la bella “Waiting For the Right
Time”, che anche live conserva tutto il suo fascino. “I’ve
Got a Feeling” anche dal vivo resta sempre un polpettone da
innamorati, per chi piace è irresistibile. “Rock ‘n’
Roll Lady” ha sempre un bel piglio contagioso. “Paraiso
dos Cavalos” dal vivo è ancora più bella, diventa
una folk song epica e sognante. In “Victim of Circumstances”
sparisce quasi del tutto il giro di chitarra che l’aveva resa
interessante su album, resta solo la bella linea melodica e ci perde.
Molto bella “Life is For Living”, come sempre sono le
belle melodie del gruppo a colpire di più. Altro lento riproposto
“For Your Love”, molto meglio della precedente, ma sicuramente
è stato un concerto ad alto tasso zuccherino. Sempre molto
bella e toccante “Poor Man’s Moody Blues”. Gran
finale con l’epocale “Child of the Universe” e infine
con la conclusiva “Hymn”, tributo a Jimi Hendrix.
I BJH sono stati una band interessante, che oggi è stata un
po’ dimenticata, ma il suo contributo non è passato inosservato
e tante loro belle melodie hanno fatto scuola. GB
Altre recensioni: Live Tapes; Ring
of Changes
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