La scena prog in Polonia sta crescendo, ne sono prova band come Riverside,
Satellite, gli storici SBB e anche questi Believe, non sono molti
è vero, ma la qualità è più che buona
e soprattutto è in crescita, grazie anche al lavoro costante
di una label come la Metal Mind, che sta credendo molto nel prog (basta
guardare alla serie di dvd che ha recentemente pubblicato) e quando
si crea una situazione di questo tipo è più facile ottenere
dei risultati.
This Bread is Mine è il loro terzo album e la band si è
spostata da un prog abbastanza “leggero”, se mi passate
il termine, quasi easy listening, ad un prog evoluto di derivazione
Porcupine Tree, seguendo probabilmente le orme dei Riverside e di
molto prog contemporaneo, che si sta ispirando molto al lavoro della
band di Steve Wilson. L’artwork oscuro, piuttosto dark, l’arpeggio
iniziale di “The Years”, sono segnali molto chiari. Anche
l’attacco metallico di “Tales From Under the Tree”
prosegue in questa direzione, in questo la band pecca un po’
di originalità, ma la qualità è decisamente buona.
Molto eterea e spirtuale “Mother”, il carattere della
band emerge con sicurezza e decisione. Da ricordare il gruppo si avvale
anche della violinista Satomi e come guest c’è anche
la violoncellista Paulina Druch, che rendono il sound molto corposo
e più complesso, per un’esperienza di ascolto più
coinvolgente e profonda. “Darkness” è uno dei brani
più belli del disco, non a caso la band lo offre in Mp3 dal
sito MySpace ed è un ottimo esempio di quello che i nostri
riescono a fare, complesso, oscuro, intenso, davvero un bel brano.
Il disco rimane sempre su ottimi livelli fino alla fine.
Certo i Believe non brillano di originalità, ma hanno fatto
un bel disco e credo meritino almeno l’attenzione degli appassionati
del genere, sono convinto che non resteranno delusi. GB
Altre recensioni: Hope to See Another Day;
Yesterdays Is A Friend;
Hope to See Another Day (dvd);
World is Round;
Seeing is Believing
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