Rock Impressions

CALIFORNIA GUITAR TRIO + TONY LEVIN
Live
at Le KLUB Auditorium a Bosco di Sona (VR) 16/02/07
di Giancarlo Bolther

È da quando ho ascoltato per la prima volta i CGT che desideravo poterli vedere dal vivo, ci avevo già provato una volta, ma un’abbondante nevicata mi aveva fatto desistere ad una quarantina di km dalla meta. Ricordo ancora la rabbia che provai nell’uscire dall’autostrada per tornare a casa… Ma questa volta ero deciso e nemmeno una bufera mi avrebbe fermato, tanto più che insieme ai CGT c’era uno dei più grandi bassisti del circuito rock: Tony Levin.
La presenza di Levin era rilevante non solo per la storia personale (vanta collaborazioni con i grandi del rock, solo per ricordarne alcuni: David Bowie, Lou Reed, Jimmy Page, King Crimson, Peter Gabriel, Alice Cooper, Yes, Al Di Meola, ma anche i nostri Vasco Rossi, Ivano Fossati e molti altri ancora, una lista davvero interminabile), ma anche perché un artista di questo calibro vale da solo l’intero spettacolo.

Alle 23 circa Paul Richards sale da solo sul palco e con la pedaliera inserisce degli effetti synth nella sua chitarra acustica creando un intro molto ambient. Francamente sono rimasto un po’ sorpreso, non mi ero preparato agli umori “elettronici” che uscivano dalla sua chitarra, ma i suoni erano comunque piacevoli. Comunque si è trattato solo di un antipasto, perché dopo poco sono saliti sul palco anche Bert Lams e Hideyo Moriya insieme al mitico Tony Levin. Ma tornando all’introduzione questa è stata il pretesto per dar vita ad un concerto diverso dal “solito”, infatti i CGT per questo tour hanno deciso di offrire uno spettacolo molto più elettrico e rock, con uso anche della distorsione. Fra i brani abbiamo ascoltato “Skyline”, “Melrose Avenue”, “Blockhead”, “Train to Lamy”, “Cosmo Calypso”, “Red Iguana”, “Ghost Riders on the Storm”, “The Marsh”, un divertente intermezzo con “Bohemian Rhapsody”, “Tubular Bells” e un estratto da “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”, poi hanno presentato un nuovo pezzo “Andromeda”, che mi è piaciuto molto, si è trattato di un brano molto space rock ed elettrico, che potrebbe segnare un nuovo corso per il trio. Poi ancora “Free Bird”, “Punta Patri” e “Heart of the Sunrise”. A metà concerto Levin è sceso dal palco lasciando soli i tre chitarristi, per la parte più acustica dello show, ma non è stato via molto. Tecnicamente devo dire che mi aspettavo uno concerto più “caldo”, mentre ho trovato i CGT un po’ freddini, molto concentrati sulla tecnica, davvero sorprendente e invidiabile, ma che non era sempre comunicativa, dei tre quello che secondo il mio giudizio ha suonato meglio è stato Lams, che è stato il più armonico, Moriya è velocissimo, preciso e pulito, ma come dicevo è il più freddo, quasi matematico nella sua perfezione, Richards è il più rock dei tre e si è sentito. Per quanto riguarda Levin davvero nulla da eccepire, quando inizia a pompare sul suo basso è un vero bulldozer, per non parlare di quando usa le sue famose “protesi”, che sound!

A parte qualche mia critica, mi sono davvero divertito e nel complesso è stato un concerto da non perdere. Spero di poter vedere ancora i CGT all’opera in futuro, perché sono convinto che col tempo sapranno migliorare ancora e che continueranno a stupire e sorprendere con le loro magie.

Un grazie particolare voglio esprimerlo anche all’organizzazione MusicAlive, che ha risolto con grande professionalità alcuni problemi tecnici. GB

Interviste: 2003
; 2005

Recensioni: CGT + 2; A Christmas Album; The First Decade; Whitewater

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