La musica Italiana spesso ci sorprende di più quando è
underground e questo non è per nulla paradossale. Nasce sincera
la voglia di suonare e di condividere certe sensazioni, l’entusiasmo
giovanile si sbizzarrisce ad emulare i propri gruppi guida e perfino
la voglia di emergere ha il suo peso.
I siciliani Conqueror fanno una musica non commerciale, il Rock Progressivo,
un genere di nicchia rivolto ad un pubblico attento ed esigente, molto
critico nei confronti di chi lo esegue. Non è dunque facile
esordire con un lavoro dalle molteplici influenze, si parla di periodo
New Prog, con gli IQ e Pendragon, ma anche di tanta mediterraneità,
come quella che ascoltiamo in gruppi come Orme, PFM e Banco Del Mutuo
Soccorso. Il batterista Natale Russo è il padre putativo dei
Conqueror, sorti nel 1994 e sofferenti di svariate defezioni nel tempo.
Coadiuvato dalla brava tastierista e cantante Simona Rigano, dal chitarrista
Gaetano Scarcella e dal bassista Tony Rose, Natale fonde nella musica
tessuti armonici di buona fattura, ricchi come da copione di cambi
di tempo.
Il disco è ben inciso, sin dalle prime note di “Storie
Di Favole”, dove le tastiere di Simona ben si amalgamano alla
chitarra di Gaetano. Echi di Pendragon ci avvolgono nell’incedere.
I Conqueror fanno la voce grossa in “Quartar”, canzone
ricca di sorprese e la chitarra diventa più importante e sicura.
Tutta la bravura dei ragazzi scorre fra le mirabolanti note del brano.
La mente sorvola terreni lontani nel tempo in “Pensieri Fragili”,
un omaggio alla storia di un genere a cavallo delle tastiere di Simona.
“La Strada Del Graal” gioca con armoniche eleganti e immaginate
di unire le Orme con i Marillion. “In The Cave” non aggiunge
molto a quanto ascoltato, mentre “Cristalli Di Solitudine”,
più Rock ed articolata, ritorna ad esplorare i nostri meandri
mentali. Tutta la musica lascia la sensazione di morbidezza, ottimo
l’esempio di “Porte Straniere”, ma il culmine viene
raggiunto nella strumentale e conclusiva “Entropia”, quasi
nove minuti di grandi emozioni, dove la chitarra regna sovrana.
Un esordio perfetto? Quasi, ma alcune sbavature vano rifinite, le
esecuzioni sono perfette, la storia i nostri ragazzi la sanno, ora
devono solo maturare in personalità lasciando un poco da parte
certe soluzioni oramai inflazionate dal tempo. Segnatevi questo nome,
da tenere sotto controllo. Dimenticavo, bella anche la copertina disegnata
da Graziella Russo, tenera e delicata proprio come la loro musica.
MS
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Zelle
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