Secondo
album per questi ragazzi di Leipzig che tornano sul mercato dopo una
pausa di ben tre anni. Il loro sound è intriso di gothic e
di prog metal, sulla scia di gruppi come gli Anathema, ovvero una
sorta di incrocio fra i Porcupine Tree più duri e i gruppi
gotici che vanno per la maggiore.
Se questa strada non fosse già stata battuta da altri saremmo
di fronte ad un vero capolavoro, ma come sappiamo i Dark Suns non
sono i primi a sperimentare questo nuovo sound. Tra l’altro
abbiamo lavori eccellenti come quelli dei Pain Of Salvation o dei
Saviour Machine che hanno fuso in modo mirabile il gothic con il prog
metal, per cui questi ragazzi giungono un po’ in ritardo, ma
resta comunque il fatto che hanno dato alle stampe un disco onesto
e ben suonato.
Existence si compone di undici brani dotati di una coesione che si
esprime attraverso una sufficiente varietà compositiva, in
altre parole i brani hanno tutti una certa atmosfera malinconica senza
assomigliarsi. Un risultato ruvido e scomodo quanto affascinante che
si fa apprezzare ascolto dopo ascolto senza che una traccia prevalga
sulle altre. Un continuo che conosce come solo limite la durata del
cd.
L’unico appunto veramente negativo riguarda la voce del cantante/batterista
che non è sufficientemente espressiva e personale, anzi a volte
sembra quasi un po’ in sordina, sarebbe meglio trovare un cantante
più incisivo e lasciare all’attuale vocalist il solo
ruolo di batterista.
Non saranno degli innovatori ma Existence è un disco riuscito
e il gruppo potrebbe col tempo ritagliarsi uno spazio nel vostro cuore
più metallico. GB
Altre recensioni: Grave Human Genuine
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