Riassumere
la storia musicale di Brad Delp e Barry Goudreau in poche righe non
è certo facile, Delp è un’icona del rock melodico,
la sua voce cristallina ha segnato un epoca e la sua interpretazione
è termine di paragone per i cantanti melodici a venire. Goudreau
è un chitarrista a cui sono molto affezionato, un artista che
si è sempre distinto per la grande qualità della sua
musica. Entrambe sono partiti coi Boston a metà degli anni
settanta, Delp è rientrato nel gruppo, mentre Barry uscì
alla fine degli anni ’70 e non ha più fatto ritorno.
Se i Boston, in quasi trent’anni di attività, hanno prodotto
solo cinque dischi in studio, l’ultimo dei quali, Corporate
America, uscito poco più di un anno fa, non è andata
meglio a Barry: nel 1980 ha pubblicato un disco solista, nell’84
ha dato vita agli Orion The Hunter (con un solo disco omonimo stupendo)
e infine ci ha riprovato con gli RTZ (il primo album nel 1991 e un
secondo postumo del 199*), pubblicando in tutto altri cinque album
compreso il presente.
In realtà questo nuovo disco avrebbe potuto essere il terzo
a nome RTZ perché i musicisti coinvolti sono gli stessi, ma
alcuni fattori devono aver spinto il nostro ad uscire con un nome
nuovo: il naufragio del progetto RTZ; la scelta dell’auto produzione
con diffusione indipendente dell’album; la crisi del rock melodico
che è passato dalle stelle all’underground e infine il
rispetto per una grande tradizione.
Questo nuovo album quindi mantiene tutte le caratteristiche che hanno
fatto grandi i due amici: melodie ariose che uniscono mirabilmente
malinconia e gioia di vivere e che non sono mai banali o ruffiane,
energia dispensata con classe e con quel tocco sempre personale, che
non suona mai come qualcosa di già sentito.
Apre il brano "What You Leave Behind", una traccia nostalgica
dal sapore cantautorale, note pulite che vengono esaltate dalla voce
ancora carica di feeling di Delp. La seconda traccia è una
ballad piuttosto personale, un brano che al primo ascolto può
lasciare indifferenti, ma che ti entra dentro ascolto dopo ascolto.
"Let It Roll" possiede un mood da anni cinquanta, un'atmosfera
notturna molto riuscita. "Out of My Hands" è il pezzo
più sorprendente del CD, possiede un aura di mistero e di tensione
drammatica piuttosto nuova per il repertorio dei due amici, che ricorda
un po' i BOC di Cultusaurus Erectus ed è il mio brano preferito
dell'album. In "Keep On Running" Barry da sfogo alla sua
voglia di rockare. "Everyday" è un'altra ballad stupenda
e sulla stessa onda emotiva viaggia "I Need Your Love".
Anche "The Rhythm Won't Stop" è molto interessante,
un blues graffiante e ricco di classe con uno splendido solo di chitarra.
"Reconciliation" è un brano heavy nella migliore
tradizione americana e mi sarebbe piaciuto come commiato, invece suggella
il disco la romantica e dolcissima "My One True Love", comunque
stupenda.
Delp e Goudreau insieme fanno scintille e possono sanare la delusione
di chi non ha apprezzato l'ultimo controverso album di Tom Scholz.
GB
Altre recensioni: Lost and Found
Interviste: 2003; 2004
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