Qualcuno l’ha chiamato il folletto del metal, forse a causa della sua prima formazione importante, gli Elf, qualcun altro forse per canzonare la sua statura, ma lui, il piccolo italo americano di nome Ronald James Padavona, era un gigante e grazie alla sua ugola possente giocò un ruolo di primo piano nell’hard rock prima e nell’heavy metal poi. Gli Elf sotto la guida sapiente di Blackmore sono diventati i Rainbow, poi il nostro ha avuto l’onere-onore di sostituire il Madman nei Black Sabbath regalando alla band di Birmingam due capolavori, per finire ad intraprendere una carriera solista ricca di soddisfazioni, interrotta ogni tanto per avventurarsi ancora in compagnia di Iommi e compagni, fino all’ultima incarnazione, gli Heaven and Hell, poi il silenzio duro e terribile della morte avvenuta il 16 maggio di quest’anno. Mi piace ricordare in questa circostanza che Ronnie nel 1985 aveva anche lanciato il progetto di beneficenza Hear and Aid per una raccolta di fondi per l’Africa, riuscendo a mettere insieme un folto gruppo di artisti metal del periodo.

Questo doppio cd pubblicato a pochi mesi dalla scomparsa ci offre la possibilità di ascoltare due esibizioni del nostro eroe, l’operazione è stata curata dalla moglie dello stesso cantante, che è presidente della Niji Entertainement Group, del resto Wendy aveva promesso che avrebbe tenuto acceso il ricordo del marito ed è stata di parola. Così ecco due dischetti corredati da un bel booklet, qualcuno griderà allo scandalo, che si è cercato di speculare sulla morte di questo artista, ma io non la penso così, perché quando si ama un artista la cosa peggiore è lasciarlo cadere nel silenzio, sarebbe come ucciderlo una seconda volta. I dischi di Jorn Lande, dei Manowar e questo sono atti di amore, non voglio credere a delle bieche speculazioni, anche perché Ronnie merita pienamente di essere ricordato e i suoi tanti fans non possono che essere d’accordo.

Il primo cd propone il primo concerto del nostro in terra inglese al famoso festival di Donnington nel 1983, poco dopo la pubblicazione del suo primo disco solista Holy Diver, un gran disco di epic metal, che emoziona ancora oggi. Alla chitarra c’era quel genio di Vivian Campbell e si sente, ottima performance, registrata piuttosto bene, con Dio che canta con una vitalità da brividi. La scaletta spazia lungo tutta la carriera di Ronnie, pescando ovviamente dal repertorio dei Rainbow e dei Black Sabbath, per certi versi sembra un best of dell’heavy metal, ogni brano porta con se una carica emotiva impressionante.

Il secondo cd propone l’esibizione del 1987, Campbell ha lasciato il posto a Craig Goldie (proveniente dai Giuffria), il resto della formazione è pressoché invariato, ma sembra un altro gruppo, emotivamente un po’ meno coinvolgente, ma comunque è un gran bel concerto anche questo. Il periodo per la carriera solista di Dio non è dei migliori, le sue uscite discografiche sono un po’ ripetitive e la sua ispirazione è in deciso calo, ma sul palco la grinta è quella di sempre. La scaletta ripropone molti classici, come per il precedente dischetto, è storia, sono come degli “standards” che vanno dritti al cuore di ogni headbangers che si rispetti e che non hanno bisogno di grandi commenti.

Ronnie James Dio ha dato tutta la sua vita alla musica e sentiamo tutti la sua mancanza, non riesco ad immaginare un modo migliore per ricordarlo che non di ascoltare dischi come questo. GB

Altre recensioni: Dio's Inferno The Last in Live; Dio At Donnington UK