Rock Impressions

Dominici - O3 A Trilogy, Part 2 DOMINICI - O3 A Trilogy, Part 2
Inside Out
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2007

Vi ricordate di Charlie Dominici? È stato il primo singer dei Dream Theater dello splendido debutto When Dream and Day Unite, poi è stato sostituito da La Brie, ma questa è una storia che tutti conosciamo, invece del buon Charlie si erano perse le traccie da tempo. Sinceramente non mi aspettavo di ritrovarlo dopo quasi vent’anni accasato alla prestigiosa Inside Out con album nuovo di zecca.

Come si può capire dal titolo si tratta della seconda parte di una trilogia e questo mi ha incuriosito, perché non avevo mai sentito parlare prima dell’episodio Part 1, così mi sono messo alla ricerca in Internet ed ho trovato che il primo cd è distribuito dal nostro direttamente dal suo sito (www.dominici.com), questo album era stato realizzato nel 2005 e conteneva musica acustica dal sapore cantautorale suonata, cantata e prodotta interamente da Charlie, un po’ alla Bob Dylan per intenderci, con delle linee vocali molto belle e delle composizioni davvero piacevoli in pieno stile roots rock, vertice il brano “The Plan”, comunque tutto il disco funziona. Ma il nuovo album è tutta un’altra cosa, questa Part 2 presenta infatti un prog metal ricco di melodia e di idee.

I testi sono tristi e pieni di amarezza, si parla di politica, di religione, di consumismo, non sono certo temi nuovi, ma sono trattati in modo molto serio e intelligente, evitando i “soliti” luoghi comuni alla ricerca di una genuinità che spesso viene raggiunta.

Si parte con un intro oscuro che apre ad un prog metal intricato, difficile non pensare che Dominici non si sia voluto prendere una rivincita con questo disco sul gruppo che l’ha allontanato. “The Monster” riprende dove il discorso si era interrotto tanti anni fa, certo Dominici vuole ripartire alla grande e si sente tutta la grinta repressa che esplode fuori dai solchi di questo cd, ma è vero anche che siamo in territori già battuti. Comunque sia nel brano ci sono delle idee geniali, basta ascoltare le evoluzioni ritmiche in chiusura, che lasciano senza fiato, sembra quasi musica classica. “Nowhere to Hide” invece è molto più moderna e rabbiosa, ma sembra ancora una sfida aperta lanciata al teatro del sogno, se devo dirla tutta, anche a rischio di diventare antipatico a qualcuno, mi sembra che il prog metal di Dominici sia un po’ più interessante da quello espresso in seguito dai suoi vecchi compagni. Mi sembra più teatrale ed epico e meno autocelebrativo. In questo senso anche la cadenzata “Captured”, dove Dominici tira fuori tutta la sua anima, sembra una delle ballate del primo disco elettrificata. “Greed, the Evil Seed” è dominata da un bel giro di chitarra, poi subentra una tipica progressione ritmica coinvolgente, fan del prog metal fatevi sotto! Ma “School of Pain” supera tutti i brani precedenti, qui il gruppo graffia davvero e lascia il segno. Il resto del disco si mantiene su buoni livelli, anche se le cartucce migliori a sono state già sparate.

Charlie è tornato alla grande e secondo me con questo disco ci vuole dimostrare che avrebbe meritato di restare nei Dream Theater, non che LaBrie non sia stato una buona scelta, ma anche Dominici non avrebbe di certo sfigurato. GB

Altre recensioni: O3, A Trilogy Part.3

Interviste: 2007


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