Chi
già conosce gli Epica si aspetta sicuramente il solito mix
potente di dinamico heavy metal e musica neoclassica con accenni gothic,
ma questo non è il solito disco degli Epica (se per loro si
può parlare di solito visto che hanno fatto solo un paio di
album in studio). Un certo mistero ha avvolto questo titolo, che fa
pensare ad una colonna sonora ed in effetti si dovrebbe trattare della
soundtrack di un film dal titolo originale di Joyride, ma questo film
non viene menzionato nell’artwork del disco.
Comunque si tratta di musica per lo più neoclassica con strumentazione
orchestrale e di heavy neanche l’ombra, solo qualche accenno
nella finale “Quietus”, dove compare anche la batteria,
ma è troppo poco. Tra l’altro bisogna aspettare la settima
traccia, “Trois Vierges”, per sentire, finalmente, la
bella voce di Simone, dopo di che bisogna attendere ancora fino alla
track diciannove, “Solitary Ground”, per poterla riascoltare,
compresa la finale “Quietus”. Le partiture sono molto
solenni, drammatiche ed eroiche, suggeriscono scenari fantastici e
mitici, gesta gloriose che si alternano a momenti passionali, con
inserti medioevali romantici e delicati. La vena compositiva non è
da disprezzare anche se risulta un po’ anonima.
Questo è il difetto maggiore e, francamente, come musica potrebbe
essere stata composta anche da un qualsiasi altro compositore di colonne
sonore. Lo zampino della band di The Phantom Agony non si sente proprio,
ma non è musica brutta, solo è che può interessare
più ai die hard fans che al grande pubblico. GB
Altre recensioni: The Phantom Agony; We
Will Take You With Us;
The Divine Conspiracy
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