Rock Impressions

KING CRIMSON - Live al Vittoriale di Gardone Riviera (BS) 21/06/00
di Giancarlo Bolther

Già nelle premesse l'appuntamento di questa sera è un'occasione da non perdere, infatti, non ci troviamo nel solito stadio polveroso, non in un fumoso locale dalla pessima acustica e nemmeno in una piazza dove l'attenzione si disperde con facilità e spesso l'acustica fa schifo, ma, grazie alla brillante idea degli organizzatori, ci troviamo in un teatro all'aperto sul Lago di Garda, uno dei posti più belli d'Italia. Questo luogo, nonostante lo sfrenato sfruttamento edilizio, offre ancora scorci mozzafiato e paesaggi carichi di poesia e di memoria storica. Per questi suoi connotati il lago, detto anche Benaco, è sede ideale per manifestazioni culturali.

Ci troviamo nella grandiosa villa monumento Il Vittoriale degli Italiani, che fu residenza del poeta trasgressivo ed avventuroso Gabriele D'Annunzio, forse il più importante esponente artistico di un'epoca decadente e ambigua, che in questo luogo viene sapientemente conservata, il posto non poteva essere più suggestivo e da solo rende indimenticabile la serata.

L'atmosfera della platea è surreale, il pubblico è molto eterogeneo ed è carico di aspettative per questo evento musicale, anche perché i King Crimson, essendo un gruppo assolutamente imprevedibile, promettono uno spettacolo memorabile. E' dal lontanissimo 69 che il gruppo si è imposto come riferimento primo della scena progressiva e si è sempre posto all'avanguardia nella ricerca di soluzioni innovative e sperimentali. Cosi la loro intelligente miscela di tecnica e di elettronica incanta senza difficoltà la platea che segue il concerto in religioso silenzio, cosa piuttosto insolita nel rock.

Accanto a Robert Fripp, unico elemento di continuità del gruppo, che suona una chitarra da cui trae gli effetti più sorprendenti, troviamo un Adrian Belew particolarmente ispirato alla voce e chitarra ritmica, Trey Gunn alla "touch guitar" (una chitarra a dieci corde manovrata con una maestria micidiale) e Pat Mastelotto alla batteria elettronica. La complessità dei brani e la perizia esecutiva della band lasciano senza parole, roba da far impallidire anche il "teatro del sogno", ci troviamo di fronte ai veri ed indiscussi signori del prog, ma non è tutto oro quello che brilla. Brano dopo brano l'elettronica risulta pesante ed indigesta anche perché si avverte che non aggiunge nulla alla magia del suono, anzi per quanto la batteria sia sofisticata e ricca di timbriche il suono che ne esce è comunque freddo ed è un vero peccato perché Pat possiede un talento pazzesco. Stessa cosa si può dire quando Rob riproduce le tastiere con la sua sei corde, per quanto bravo le tastiere vere sono meglio!

I tre bis sono stati bizzarri, il primo è un brano eseguito da Rob, Pat e Trey, mentre il successivo è un "solo" acustico di Adrian. Per il finale viene scelto a sorpresa la mai dimenticata "Heroes" di Bowie e il pubblico esulta. Il concerto è stato bellissimo, ma in un certo senso mi è rimasto l'amaro in bocca. GB

Articolo

Recensioni: Happy With What...; The Power To Believe; Lark's Tongues in Aspic

Artisti correlati: Trey Gunn, California Guitar Trio


Google
Web www.rock-impressions.com

Indietro alla pagina dei Live Reportages

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | MySpace | Born Again |