Rock Impressions

Michael Kiske - Kiske MICHAEL KISKE - Kiske
Frontiers Records
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Pop Rock
Support: CD - 2006

Davvero un destino beffardo questo di Michael Kiske, stampato come un tatuaggio sulla pelle ha nel proprio curriculum quel “Keeper Of The Seventh Keys” Pt.II” che inevitabilmente gli segnerà tutta la carriera. Malgrado lui stia facendo il possibile per distaccarsi dal Metal e dagli Helloween in primis, la stampa non riesce proprio a fare altro che rovistare nell’ambito. Michael ha legato la sua bellissima voce ad un opera Metal troppo importante ed è per questo che non riesce a scrollarsi di dosso questo macigno.

Chi con il precedente Place Vendome vedeva tutte le premesse per un ritorno almeno all’Hard Rock, all’ascolto di “Kiske” rimarrà certamente deluso. La strada del Pop è intrapresa, già all’ascolto di “Fed By Stones” è chiara la matrice sonora. Il pezzo è di per se elementare, acustico e scivola via come un bicchiere d’acqua. In “All Solutions” il songwriting è più maturo, comunque poca cosa rispetto a molto altro Pop. Le parti di chitarra solista sono affidate a Sandro Giampietro, mentre la batteria ed il basso a Karsten Nagel e Fontane Burnett. Già meglio con “Knew I Would”pur sempre restando in sintonia con il precedente brano. Più intimistico “Kings Fall”, delicato come la copertina del disco dal quale fuoriesce tutto l’amore di Kiske per queste sonorità. Questo cd è dunque un piacere per alcuni ed una tortura per altri, da sottolineare la volontà di cambiare e di voler fare qualcosa di diverso da parte di un artista che non ha, a questo punto, che da perdere nel cambio repentino di carriera. L’ascolto continua con “Hearts Are Free”, quasi stancamente, non tanto per quanto detto sin d’ora, ma per un songwriting francamente troppo debole. Meglio in “The King Of It All” dove almeno la voce fa capolino in certe altezze a noi care. “Sing My Song” e “Truly” sono leggere come l’aria, mentre è con “Painted” e certe sonorità Oasis che Kiske ci strappa il consenso. Si chiude con la buona “Sad As The World” e “Slently Craving”.

Personalmente guardo il lavoro solamente sotto l’ottica artistica e vedo alti e bassi, molti lati da smussare, se si vuole entrare a pieno merito nell’intricato mondo del Pop Rock. Per il resto nutro molto rispetto per un artista che ha saputo mettersi in discussione solo per il piacere di fare ciò in cui crede, oggi quando mai? MS

MySpace


Altre recensioni: Istant Clarity; Past in Different Ways; Amanda


Indietro alla sezione K

 

Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | MySpace | Born Again |