Rock Impressions

Michael Kiske - Amanda MICHAEL KISKE - Past in Different Ways
Frontiers Records
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Heavy Metal
Support: CD - 2008

Mi è capitato di recensire il grande vocalist Michael Kiske in diverse situazioni, con i leggendari Helloween, con i Place Vendome e in una miriade di collaborazioni , fra le quali ricordo il progetto Avantasia ed i Gamma Ray. Chi lo segue da sempre sa benissimo che la sua ugola , specialmente negli Helloween, volava alta, poi una sterzata stilistica che si allontana dal Power Metal, forse un po’ troppo insipida, comunque onesta e professionale. Oggi lo ritroviamo dopo due anni dal recente album solista dal titolo “Past In Different Ways” con “Amanda”, quarto album se andiamo ad escludere i due EP del 1996. Un ritorno verso certi passaggi che hanno fatto la sua fortuna e quella delle band a cui ha partecipato. Certamente la classe e la professionalità dell’artista qui cresce, anche grazie all’esperienza data dal tempo, dalle passate prestazioni, per cui tutto questo si va a ripercuotere anche nella scrittura delle canzoni.

Ecco dunque ascoltare sin dall’iniziale “Nothing Left To Say” una specie di sunto della carriera, un mix di dritte e buoni assolo, messi al punto giusto nel momento giusto. Michael, assieme ad Amanda Somerville rapiscono l’ascolto con una ballata bellissima e profondamente intimistica dal titolo “Silence”, mostrando il lato più morbido dell’artista. Poi si torna ad ascoltare schegge di passato anche in “If I Had A Wish”, è chiaro che l’artista cerca di accontentare tutti i fans sia degli anni andati che i più recenti. La collaborazione vocale con Amanda si presenta in tutto il disco, anche nei pezzi più potenti, come in “Arise”, ma riesce meglio nelle ballate o semi ballate, ad esempio in “ End Of The Road”. Kiske si circonda di ottimi strumentisti, Mat Sinner al basso, Magnus Karlsson alla chitarra e tastiere, Sander Gommans alla chitarra, Martin Schmidt edRamy Ali alla batteria e Jimmy Kresic alle tastiere. Il disco è variegato nell’alternanza dei volumi, brani potenti si alternano spesso ad altri più pacati, bellissimo anche “One Night Burning” a testimonianza che le ballate sono sempre state il forte degli artisti tedeschi, come ad esempio per i Scorpions o i primi Accept. Per il resto tanta adrenalina e musica composta con eleganza e professionalità.

“Amanda” in definitiva è un buon disco, non un capolavoro, ma presenta a noi un artista che sa il proprio fatto e che il tempo sembra solamente averlo maturato in saggezza. Io fossi in voi un ascolto lo darei. MS


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Altre recensioni: Kiske; Istant Clarity; Past in Different Ways


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