All’inizio
di quest’anno i teutonici Mad Max sono tornati in pista con
l’album Night of the White Rock, un titolo molto esplicito per
i cultori del rock cristiano, detto anche in gergo White Rock, infatti
il gruppo ha abbandonato il rock cosiddetto secolare e si è
dato a quello di ispirazione cristiana, come ci spiegherà puntualmente
il chitarrista nell’intervista che andremo a pubblicare.
Grandi melodie che ricordano gli Stryper di cui i tedeschi sono degli
ammiratori, ma che riprendono la tradizione della band. Il disco è
andato molto bene ed ecco allora la decisione di tornare sul mercato
con questo mini cd acustico contenente sei tracce di cui alcuni brani
riarrangiati, il primo è proprio "To Hell and Back Again",
che apriva l’ultimo disco, qui è reso con una chitarra
spagnoleggiante. Poi a seguire troviamo un classico della worship
music: "Open the Eyes of My Heart", che in America ha venduto
milioni di copie, ma da noi è poco conosciuto. Questo brano
in un certo senso rappresenta il punto di forza di questo disco. "Hello
Father" è un brano nuovo composto per l’occasione
ed è ancora musica di adorazione. In "Bad Day in Heaven"
troviamo il singer Michael Voss che canta su una melodia suonata solo
dal pianoforte, una traccia molto emozionante e poetica, che ha il
sapore di una preghiera musicata. "Lonely is the Hunter"
è un brano del vecchio repertorio del gruppo preso dall’album
Stormchild a dimostrare che il gruppo non rinnega il suo passato.
Chiude la strumentale "Reprise" che riprone l’arpeggio
del brano di apertura.
I Mad Max sono tornati e hanno sorpreso un po’ tutti con la
svolta cristiana, ma stanno dimostrando di essere davvero pieni di
idee e di un entusiasmo contagioso. A dicembre saranno anche in concerto
a Roma e penso che sarà una splendida occasione per tastare
con mano la loro bravura, intanto godiamoci questi due cd veramente
belli. GB
Altre recensioni: Night of the White Rock;
White Sands
Interviste: 2007
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