Rock Impressions
 

INTERVISTA AI NUCLEUS TORN con il leader Fredy Schnyder (English version)
di Giancarlo Bolther

Col nuovo album avete preso una nuova direzione con un sound più prog e apocalictic folk, che doom metal, anche se l’atmosfera è sempre molto misteriosa e dark, ci puoi dire di più?
I Nucleus Torn hanno sempre puntato all’evoluzione, hanno sempre cercato di reinventare la propria musica, di esplorare territori sonori diversi. I Nucleus Torn non faranno mai lo stesso disco due volte cambiando solo l’artwork e il packaging. Io, in qualità di compositore della band, cambio col passare del tempo e desidero che anche la mia musica cambi allo stesso modo. Ciononostante, abbiamo un nostro sound che ci identifica e che è riconoscibile, quindi anche se sperimentiamo nuove sonorità, manteniamo una nostra identità. Detto questo credo sia abbastanza chiaro che nessun altra band avrebbe potuto registrare un disco come Andromeda Awaiting.

Perché avete deciso di mettere sul mercato due dischi diversi allo stesso tempo?

'Travellers' è una compilation che contiene il rifacimento dei nostri primi lavori con l’aggiunta di due brani inediti. Abbiamo preferito realizzare questo album insieme ad Andromeda Awaiting, perché ricevesse la giusta attenzione. Oltre a questo, solo le vere rockstar possono realizzare due album contemporaneamente.

Perché avete nominato i brani dell’album semplicemente con dei numeri?
Andromeda Awaiting consiste in un unico brano, non abbiamo indicato dei numeri sull’artwork (ndr nella copia promozionale digitale erano indicati dei numeri), ma abbiamo separato il brano in alcune parti per permettere agli ascoltatori di saltare agevolmente alle sezioni preferite del brano.

Come procedi alla composizione dei brani?
In questa occasione ho scelto di comporre le musiche in un modo piuttosto tradizionale. Ho composto le musiche nel vero senso del termine. Circa l’ottanta per cento dell’album è orchestrato, che significa che ho speso molte ore al pianoforte (o alla chitarra/bouzouki), oltre al lavoro di scrittura su pentagramma a mano con la penna. Abbiamo iniziato a registrare il disco solo dopo aver finito tutti gli arrangiamenti.

Quanta modernità e quanta tradizione ci sono in questo nuovo disco?
Ad essere brutalmente franco credo che questa sia una questione più per i critici e per chi ascolta il disco. Sicuramente io ho investigato profondamente nella nostra passata tradizione culturale (medio evo, rinascimento), ma non ho mai copiato, ho solo tratto delle ispirazioni. Non mi vedo come un compositore classico, nemmeno penso di essere un compositore di canzoni, penso che il mio lavoro stia da qualche parte nel mezzo e che è sospinto dal mio interesse in quasi ogni tipo di musica. Probabilmente, in qualche modo, questo fa di noi degli artisti d’avanguardia.

La vostra musica è molto forte e oscura, che messaggio volete dare?
Ti ringrazio per il complimento. Comunque noi non siamo messaggeri, i Nucleus Torn non vogliono lanciare messaggi. Siamo artisti, tutto quello che vogliamo esprimere deve essere cercato esclusivamente nella nostra musica e nei testi, che, per come la penso, sono sufficientemente espliciti.

Secondo te quali sono le principali differenze fra i vostri album?
I Nucleus Torn abbracciano un range di stili musicali diversi. In ogni disco cerchiamo di concentrarci su uno o più di questi stili, ma facendo sempre qualcosa di diverso. Questo spiega perché c’è tanta oscurità e disperazione in Knell e tanta malinconia e rassegnazione, ma anche una speranza onirica in Andromeda Awaiting.

Il nuovo album chiude una trilogia, qual’è il concept sottostante?
Io guardo al concept sia dal punto di vista dei testi che dei temi musicali, questo va di pari passo. Nelle sue linee fondamentali: solitamente descrivo “Knell” come un viaggio spirituale, un viaggio dell’anima, “Nihil” è una descrizione frammentaria delle tappe del viaggio, “Andromeda Awaiting” mostra la fine di questo viaggio attraverso il subconscio. Ma di chi si tratta? È l’artista? È l’ascoltatore? Non è nessuno in particolare? Questa decisione spetta a chi ascolta il disco e ai critici.
In quanto conclusione del viaggio, ci sono varie possibili interpretazioni per Andromeda Awaiting. Prima di tutto c’è un’interpretazione meramente musicale. Non ho finito il disco come avrei immaginato di arrivare, la fine del viaggio è diversa da come l’avevo immaginata. Questo mi ha fatto capire che anche se come musicista ho una visione, la visione è come una guida e non un finale.
Ci sono anche delle interpretazioni molto personali, ma non le voglio discutere pubblicamente. Non fraintendetemi, i testi non hanno niente a che fare con cose successe a me o alle persone che conosco, sicuramente non da un punto di vista letterale. Invece mi riguardano da un punto di vista artistico. Vorrei incoraggiare le persone a leggere i miei testi per quello che sono: dei pensieri di un musicista. Questo può essere d’aiuto. Non si tratta di letteratura fantasy, almeno non del tutto.

Il vostro progetto è partito come one man band, ma adesso ci sono vari musicisti coinvolti, siete diventati una vera band?
No, i Nucleus Torn non sono una vera band, siamo solo un gruppo di musicisti. Io sono il compositore di musiche e testi, produco e suono diversi strumenti. Ho cercato di trasformare i Nucleus Torn in una vera band, ma non ho mai riscontrato un interesse sufficiente in questo progetto.

Il vostro sound è molto personale e originale, se ce ne sono, quali sono stati gli artisti che ti hanno maggiormente ispirato?
Grazie ancora. Io non amo molto fare degli elenchi, ma perché no? Alcuni artisti che per me sono stati fondamentali nel rock ‘n’ roll e nel folk sono: Radiohead, King Crimson, Garmarna, Genesis, Talk Talk, Opeth, Led Zeppelin, Katatonia, L'Ham de Foc, Amorphis, Mastodon, Daniel Schläppi, Indukti, Colin Vallon... Non particolarmente originali vero? Possiedo una raccolta di oltre 3.000 dischi, quindi ci sono moltissimi altri artisti che andrebbero citati, in special modo nella musica classica.

La scena prog di oggi è molto confusa, ci sono gruppi che ricercano un sound vintage, altri che mixano l’heavy metal col prog, altri ancora (pochi secondo me) che cercano strade nuove per il prog, come i Porcupine Tree, Anathema... Cosa ne pensi? C’è qualcosa che ti piace?
Ci sono molti album che mi piacciono, alcuni dei quali li adoro. Basta guardare all’elenco di prima. Ciononostante, non ho abbastanza tempo a mia disposizione da dedicare all’ascolto attento di altri dischi. Odio dover dire questa cosa, ma da quando qualche mese fa sono diventato un musicista professionista, riesco ad ascoltare musica solo nella mia macchina.

Cosa significa il nome della band?
Non c’è nessun significato profondo, ho scelto il nome solo per ragioni estetiche. Mi piace per come suona e per come appare quando viene stampato.

Qual’è la più grande soddisfazione che hai provato nella tua carriera musicale?
Diventare un musicista professionista. Tuttavia, questo mi appare più come una sfida che come una soddisfazione, è qualcosa che mi chiede molte energie.

Puoi anticiparci qualcosa sui vostri progetti futuri?
Sfortunatamente è un po’ troppo presto per poterti anticipare qualcosa. Stiamo lavorando sodo, ma preferisco non preannunciare nulla per adesso. Nel 2012 l’attesa sarà finita, vi ringrazio in anticipo per la pazienza.

Sentiti libero di chiudere questa intervista…
Godetevi la nostra musica, non credo che abbiate mai ascoltato niente che le assomigli.

GB

Recensioni:
Nihil; Knell; Travellers; Andromeda Awaiting

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