Rock Impressions

Nucleus Torn - Andromeda Awaiting NUCLEUS TORN - Andromeda Awaiting
Prophecy
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Dark Prog / Neo Folk / Neo Classica
Support: CD 2010

Chi conosce i precedenti lavori degli svizzeri Nucleus Torn, non può immaginare l’evoluzione che il gruppo ha compiuto in questi tre anni di silenzio che ci separano dall’ultima uscita ufficiale. Questo è il terzo album ed è idealmente la conclusione della trilogia iniziata con l’oscuro Nihil nel 2006 e proseguita con l’altrettanto spettrale Knell nel 2008, in questi due dischi molto intensi abbiamo trovato una miscela di doom metal e di prog, dal forte impatto. Oggi la band capitanata dal polistrumentista Fredy Schnyder (suona oltre venti strumenti), sembra aver abbandonato le intemperanze metalliche, in favore di una musica acustica molto più vicina al prog, anche se non dobbiamo pensare a niente di quello che conosciamo.

Andromeda Awaiting si compone di sei tracce senza titolo, sono contraddistinte dai numeri romani, due delle quali sono vere e proprie suites di oltre quindici minuti, ma andiamo per ordine. La prima traccia si apre sulle note sognanti di un pianoforte quasi cinematografico, presto seguito da un flauto incantato, mentre la sezione ritmica inizia a farsi sentire con delicatezza, con ritmiche ai confini del jazz, poi il tutto prende un sapore sinfonico, appena prima che entri la voce malinconica della singer e tutto si placa e diventa minimale, ma molto poetico, sembra musica neo classica, ma non mancano accenni propriamente rock, del passato rimane un’aura romantica decadente, piuttosto oscura, in altre parole dark. Ma nei suoi oltre quindici minuti sono tante le suggestioni proposte, che difficilmente si possono riassumere, comunque una menzione particolare va al lavoro di flauto, vero protagonista. Molto sognante anche la seconda traccia, che è molto più breve, ma mantiene tutta la poetica di quella precedente. La terza traccia coi suoi due minuti scarsi è poco più di un poetico intermezzo. Segue la quarta che stavolta propone un ritmo più rock e deciso, le armonie sono strane, sicuramente insolite e personali, anche se non ci si abitua subito, poi il brano assume un aspetto rituale, quasi sciamanico. Altra brevissima parentesi, sempre molto poetica, precede la conclusiva sesta traccia, l’atra suite, il brano più ambizioso del disco, le atmosfere sono avvolgenti e intricate come un labirinto, ci sono tutti gli elementi dei brani precedenti, ma in questo sono come amplificati da un senso drammatico incombente, che domina tutto il brano.

Qualche fan poterbbe anche trovarsi spiazzato di fronte a questa opera, ma sono convinto che chi si sia già avvicinato a questa band sappia ancora stupirsi con la musica, per tutti gli altri posso dire che i Nucleus Torn non assomigliano a niente che abbiate già ascoltato, la loro musica carica di mistero ha dei riferimenti, ma il modo di concepirla è davvero originale. Forse in qualche momento il cd perde un po’ il ritmo e diventa un po’ lento, ma è musica di grande bellezza ed eleganza. GB
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Altre recensioni: Nihil; Knell; Travellers

Interviste: 2011

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