Rock Impressions

Nucleus Torn - Knell NUCLEUS TORN - Knell
Prophecy
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Dark Prog
Support: CD 2008

Dopo il sorprendente debutto ecco che tornano gli svizzeri Nucleus Torn con un nuovo album. Oggi ci sono tanti, troppi dischi “urlati”, che ti sputano addosso tutta la loro rabbia e la loro sorda violenza, un’aggressione che annichilisce l’ascoltatore, che alla fine non sa neanche bene il perché di tutto ciò. La musica dei Nucleus Torn è tutt’altro, spesso è sussurrata, quasi come se fosse una confidenza che i musicisti rivolgono agli ascoltatori, ma il gruppo è capace di imporre il proprio doom metal con grande forza, quiete e tempesta si alternano sul palco di questi svizzeri che sorprendono non poco per l’audacia delle loro composizioni.

Classica, folk e doom si mescolano in un mix altamente originale, una musica desolata che racconta la natura più selvaggia e spaventosa nel suo abbandono, atmosfere depressive che richiedono nervi saldi per essere assimilate e comprese nella loro cruda forza. Tutto è racchiuso in quattro lunghi brani per un totale di oltre cinquantasei minuti. La prima traccia è un canto desolato dal sapore folkeggiante, i toni sono soffusi, eccessivamente calmi e rallentati. Ci sono lunghi silenzi e momenti così rarefatti da lasciare disorientati. Il secondo brano ha un inizio ancora molto atmosferico, bisogna aspettare fin verso i quattro minuti per ascoltare un attacco metallico che colpisce con una certa violenza, in particolare dopo tanta attesa preparata in precedenza, un brano spettrale carico di malvagità. Molto apocalittica anche la terza traccia, introdotta inizialmente da suoni lontani, ma ben presto dominata da un giro lancinante e disperato di metal quasi estremo. Prima del finale c’è uno stacco neoclassico con archi e pianoforte, ma sempre in un clima molto desolato, poi riprende lo strazio metallico, ma il pezzo, che sembra una suite, nella sua complessità dura circa trenta minuti ed è difficile riassumerne tutte le sfumature. Chiude una piece soffusa e sospirata, molto più corta rispetto ai brani precedenti, dominata da un pianoforte appena accarezzato, all’insegna di una malinconia sconfinata.

Il nuovo album dei Nucleus Torn è di quelli che vanno ascoltati e riascoltati per essere digeriti, volutamente pesante e invadente, ma anche molto teatrale e riuscito. Non è un disco facile e nemmeno un disco da consigliare a cuor leggero, ma questi svizzeri ci sanno fare e almeno un ascolto lo meritano tutto, poi deciderete voi da che parte stare. GB

Altre recensioni: Nihil; Travellers; Andromeda Awaiting

Interviste: 2011

Sito Web + MySpace


Indietro alla sezione N

 

Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | MySpace | Born Again |