Dopo aver dato alle stampe lo scorso anno il loro primo dvd, ecco
subito pubblicato il quarto album dei polacchi Osada Vida, una band
in crescita costante, che vede in formazione il nuovo singer Marek
Majewski. Il gruppo sembra più motivato che mai, grazie sicuramente
al lavoro di supporto della label Metal Mind, che da alcuni anni sta
sostenendo con grande impegno tanti progetti nazionali e non solo,
vedi le recenti releases di Clive Nolan e dei Pendragon (per questi
ultimi mi riferisco ai dvd).
Gli Osada Vida si muovono nei confini di un prog metal nervoso e post
moderno, che rimanda a Paino f Salvation, ai Porcupine Tree più
metallici e ai connazionali Riverside. Questo è chiaro fin
dall’iniziale “Hard Boiled Wonderland”, un brano
complesso, ricco di spunti armonici e ritmici, alcuni molto pregevoli,
anche se non mi sembra che il gruppo abbia già acquisito il
carisma delle band citate. Non male anche la struttura di “Stronger”,
quasi funky metal, molto bello il break con gli assoli. “Fear”
è meno anthemica, ma ha una struttura niente male, sempre molto
hard rock, finale in crescita e durissimo. “Those Days”
recupera il lato più prog della band, qui quasi psichedelica.
“Shut” simpatizza col metal estremo e propone un inizio
con cantato growl, per fortuna è solo un breve pezzo, l’impatto
è piuttosto interessante, anche se deve piacere. “David’s
Wasp” chiama alla memoria i Pink Floyd, ovviamente un po’
più duri, ma comunque l’impronta si sente. “Different
Worlds” ha un buon incedere dinamico, ma non lascia il segno.
In “Until You’re Gone” si raggiunge un buon lirismo,
un brano epico e passionale di buona fattura. L’ultimo brano
del gruppo è “Mighty World”, che si mantiene su
buoni livelli senza proporre soluzioni nuove. Chiude a sorpresa la
cover di “Master of Puppets” dei Metallica, che viene
resa in chiave molto più prog dell’originale, quasi jazzata,
l’esperimento è riuscito, anche se manca dell’originale
la forza esplosiva.
Gli Osada Vida continuano il loro cammino con impegno, se continuano
così prima o poi riusciranno a sorprenderci, per adesso sono
sulla strada buona. GB
Altre recensioni: Three
Seats Behind a Triangle;
The Body Parts Party; Univited
Dreams; Where the Devils Live; The
After-Effect
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