Terzo sigillo da studio per il romano Vincenzo Ramaglia, esponente
della musica contemporanea ed Ambient italiana. Dopo "Formaldeide"
(2007) e "Chimera" (2008), "PVC Smoking" prosegue
il discorso sperimentale dell'artista con fermezza e raggiunta convinzione
dei propri mezzi.
Sperimentare con intelligenza, consapevolezza e rispetto per un pubblico,
seppur sempre più risicato questo della sperimentazione, è
un obbiettivo di Ramaglia che comunque lascia sempre aperto lo spiraglio
melodico e dell'emozione semplice. In definitiva, portare il nuovo
avvicinandosi al vecchio, il tutto per colpire con classe.
Il titolo "PVC Smoking" ben rappresenta il concetto esposto,
l'apparente incongruenza fra il nuovo (il pvc) ed il classico (lo
smoking). Incompatibili? Andiamo ad ascoltare le sette tracce che
compongono il disco, suddivise proprio in movimenti.
"1 Mov" palesa la ricerca dei suoni, a ridosso fra elettronica
e strumentazione classica, dove il violoncello di Silvano Maria Fusco
sfregia un colloquio strumentale fra elettronica e ritmica. Un suono
che malgrado l'osare, resta inaspettatamente caldo ed avvolgente.
Certe fughe al limite dello psichedelico tuttavia percorrono strade
già note agli amanti del genere.
Ramaglia si sposta, fugge dalla coordinata precedente in "2 Mov",
percorrendo strade più grevi ed oscure. Suono cadenzato e ricorrente,
sembra quasi di muoversi in un quadro di Escher. Si aggiunge il sax,
ma l'insieme è così paradossale che tutto è relativo.
Chi accompagna Ramaglia in questo percorso sonoro, oltre al citato
Fusco, sono: Massimo Munari (Basso e clarinetto), Massimo Ceccarelli
(basso) e Renato Ciunfrini (Sassofono).
Episodi talvolta vicini al caos sonoro, pur reggendosi sempre su ritmiche
forti e presenti, quelle elettroniche. Buoni i passaggi di basso in
"3 Mov", così le evoluzioni del Sax.
L'incongruenza delle strumentazioni portano a volte a risultati stridenti,
quantomeno fuorvianti, immaginate i Kraftwerk di "Radioactivity"
che intramezzano il tutto con sax e violoncello, un esempio risiede
in "4 Mov". Ramaglia ci racconta comunque una storia, o
per meglio dire un percorso, magari tortuoso ed astruso, comunque
ricco di sorprese. Colonna sonora di una fantasia libera di volteggiare
fra suoni ed immagini. Raramente si torna con i piedi per terra, sicuramente
alla fine di "7Mov".
Un disco per i più coraggiosi di voi, per coloro che dalla
musica pretendono sempre di più, agli altri consiglio un ascolto
preventivo. MS
Altre recensioni: Formaldeide; Chimera
Chi è disposto ad ascoltare questo contenitore sonoro lo può
fare contattando Vincenzo Ramaglia al suo MySpace
oppure all’indirizzo: v_ramaglia@yahoo.it
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