Raccontare
i SADO non è di certo un impresa semplice, in quanto sono ambasciatori
di singolari sonorità. Non risiedono di certo nella fiera dell’ovvio,
si muovono fra percorsi più intriganti e sperimentali dell’odierno
microcosmo musicale, spaziando dal Prog al Blues passando per il Jazz,
la Psichedelia e l’Hard Rock! Se fossero sorti negli anni ’70
li avremmo paragonati sicuramente a band del calibro di Stormy Six,
Henry Cow e simili.
Ma chi sono i SADO (Società Anonima Decostruzionismi Organici)?
Alcuni di voi, i più appassionati di Progressive Rock, ricorderanno
una validissima band di Alessandria, dedita ad un New Prog stile anni
’80 di nome Arcansiel, ebbene, i SADO sono gli Arcansiel con
l'aggiunta del bravissimo Boris Savoldelli al microfono. Il doppio
cd non risulta convenzionale neppure nelle liriche, qui estratte da
un soggetto di Guido Michelone e scritte da Franz Krauspenhaar.
Weather Underground ha un significato, non è altro che il nome
di una organizzazione sovversiva nata in America negli anni ’70,
terrorismo che non ha procurato vittime a causa della sempre tempestiva
rivendicazione la quale non consentiva la riuscita dell’evento,
sempre abortito al momento. Tuttavia questo serviva a sensibilizzare
la mente della popolazione, un gridare forte senza colpo ferire. Il
disco proposto è suddiviso in due supporti ottici, il primo
tutto cantato in italiano, il secondo in inglese. Gli artisti si avvalgono
anche della presenza di special guest quali Barbara Rubin alla voce,
Enrico Caruso alle tastiere ed il “fido” (in tutti i sensi
visto che è un cane) Filippo!
Il premio ricevuto nel 2008 dai SADO come migliore band al “Premio
Darwin Musiche Non Convenzionali” non è di certo preso
casualmente, John Cage ed il Dadaismo fanno capolino fra il pentagramma
disegnato con ponderazione e cognizione. Per Paolo Baltaro questo
ultimo periodo musicale è di certo molto movimentato, oltre
che aver realizzato l’ottimo album solista dal titolo “Low
Fare Flight To The Earth” (2009), qui lo troviamo sia in veste
di polistrumentista che di produttore. Eccoci dunque partire in questo
viaggio controverso, l’ascolto ci porta in differenti luoghi,
apparentemente non compatibili fra di loro, ma di grande presa emotiva.
Fusione sembra essere la parola d’ordine di questo gruppo musicale,
una unione di generi differenti, legati in maniera originale per un
risultato fuorviante solo per chi non concepisce la musica come insieme
di emozioni, ma semplicemente come un inutile e ripetitivo standard
sonoro inflazionato. Possibile incontrare i Pink Floyd, che fanno
staffetta con Frank Zappa, oppure con del Jazz, resta il fatto che
i componenti dimostrano grande conoscenza in materia. Mai come in
questo caso il termine “musica per la mente” è
adatto, una cinquantina di minuti per ascoltare e riflettere, fra
sax, Rock e molto altro. Schegge di Area in stile “La Mela Di
Odessa” mettono alla luce la voglia di comunicare teatralità,
uscire dai canoni pur richiamando palesemente riff storici come ad
esempio quello di “Money” dei Pink Floyd. I SADO in definitiva
sono un Juke Box temporale, legato da una regia dadaista ad un contesto
storico sociale di ex protesta.
Cosa vogliono comunicare? Ambiziosi, oppure semplici amanti del suono
in assoluto? Io li ho ascoltati con piacere, anche perché sono
aperto di mente ad ogni tipo di soluzione sonora e non solo. “Weather
Underground” è un disco al quale non bisogna soffermarsi
al primo ascolto, perché nell’evolversi affiorano sempre
sfumature che al primo impatto non vengono captate. La produzione
sonora è ottima, per cui un piacere in più ad un ascolto
che non lascia delusi. Il Progressive odierno passa anche attraverso
i SADO, band coraggiosa ma che sa benissimo dove andare a parare…
fidatevi. MS
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