Marco è un cantautore che abbiamo già incontrato in
occasione dei due precedenti album, questa nuova uscita conferma diverse
sue qualità. Capace di scrivere ballate piacevoli e scorribande
di puro rock, con testi arguti, sinceri e spesso graffianti, senza
voler scomodare nomi illustri, un riferimento mi sembra sicuramente
Guccini, anche se Marco, rispetto al maestro, è molto più
orientato al rock sanguigno.
Sorprende la sua abilità nel passare da canzoni in apparenza
leggere come “Chiuso in Casa” (sembra profetica in questi
giorni di emergenza), dal sapore beatlesiano, al rock diretto di “La
felicità non può attendere”, ma in fondo tutto
il disco è permeato da un gusto musicale molto british, come
la coinvolgente “Giovedì Grasso”, del resto chi
conosce i gusti musicali di Sanchioni, sa della sua passione per queste
sonorità, che lui trasporta nella sua musica con grande naturalezza.
Questo disco è fondamentalmente un grande invito alla vita.
GB
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