Dopo l’ottimo disco dei Quidam, quest’anno possiamo godere
di un altro nome storico polacco, gli SBB. Infatti questa band si
forma nientemeno che nel lontano 1971, e con “The Rock”
siamo al tredicesimo capitolo.
La lingua madre non aiuta di certo l’ascolto, ma questo nuovo
album ha una musica davvero gradevole che riesce a sopperire a questo
lato. L’iniziale “The Rock” non lascia certo presagire
ad un album interessante, il pezzo non mi convince più di tanto,
ma la successiva “Plonace Mysli” è un'altra storia.
Un Prog delicato con una buona interpretazione vocale da parte di
Jozef Skrzek. Le parti di chitarra sono quelle che più affascinano,
provate ad ascoltare la strumentale “In Heaven And Hell”
e vi accorgerete che i vostri soldi sono gia stati spesi bene. In
questo strumentale ci appropinquiamo ad ascoltare i Pink Floyd più
chitarristici, per la gioia di tutti gli amanti di questa band immensa.
Gli SBB si lanciano anche in capatine metalliche, il Prog proposto
solo a tratti si sbilancia verso i Dream Theater, ma senza saccheggiarli
molto. In effetti il titolo è più che indovinato.
Ci sono anche brani in inglese, come “Silence”, una delicata
ballata che non ha grandi pretese, ma un ritornello accattivante e
ruffiano. Proseguono la lingua inglese “Sunn Day” e “My
Paradise”, due pezzi che si intersecano nel New Prog, semplici
ed emozionanti. Le tastiere di Skrzek sono sempre in primo piano,
a volte tappeto d’accompagnamento ed a volte dirette protagoniste.
Gli SBB sono una band gradevole e di nicchia, la loro una scelta musicale
sicuramente dettata dal cuore. La musica quando la si ama non è
detto che debba per forza essere usata come mezzo di stupore, la ricerca
sonora non è sempre prerogativa obbligatoria, ci sono artisti
che si limitano a comporre musica legata ad uno stilema semplice ma
emotivo e spesso e volentieri con questo espediente raggiungono notevoli
risultati.
Voglio comunque mettere all’erta tutti coloro che credono che
il Progressive Rock sia solo evoluzione e ricerca, in “The Rock”
ci sono buoni brani, ma già sentiti, alti e bassi, ma nell’insieme
un onesto prodotto, tutto qui. Se volete passare un oretta di buona
musica senza impegno, allora siete serviti. MS
Altre recensioni: New Century; Four
Decades; Iron Curtain;
Blue Trance; SBB
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