Vi abbiamo parlato varie volte dei polacchi SBB, una formazione storica,
che non ha mai raccolto per quanto merita e nonostante tutto sono
ancora pieni di voglia di fare musica. Questo nuovo lavoro è
la dimostrazione di quanto affermo. La band capitanata dal bassista
Jozef Skrzek, ha iniziato la sua storia nei primi anni ’70,
inizialmente suonavano rock blues, poi influenzati dalla Mahavishu
Orchestra si sono avvicinati al prog. Da allora ci sono stati alti
e bassi, lunghi momenti di pausa e rinascite, Skrzek nel frattempo
ha prodotto una ventina di album solisti e il resto è storia.
Oggi comunque la formazione sta dando vita ad una serie di nuovi album
piuttosto costante.
Blue Trance si apre con la strumentale e solenne “Eituda Trance”,
rock sinfonico e pomposo si grande impatto. Poi il secondo brano in
lingua polacca è una ballata con belle linee melodiche, ma
il cantato non aiuta di certo la diffusione del pezzo. “Red
Joe” fa in qualche modo il verso al classico di Hendrix, ma
siamo lontani dal classico citato, anche se lo spirito di Jimi aleggia
in tutto il pezzo. Il quarto brano è un altro strumentale,
che poggia su ritmiche latin, dando vita ad una fusion abbastanza
personale. La tentazione melodica torna nella quinta traccia, una
ballata soffusa e intimista, che non dice molto e risulta un po’
convenzionale, sicuramente poco convincente, molto meglio la parte
precedente del disco. Della dolce “Doliny Strumieni” si
salva l’assolo ispirato di chitarra, il resto è un po’
noioso. La title track è ai limiti dell’hard rock e porta
un po’ di energia in un disco che sembrava pericolosamente tranquillo,
ottimi solos e buona prova d’insieme della band, che dimostra
di saper ancora rockare. Atri due episodi minori precedono la conclusiva
“Coda Trance”, una piece carica di mistero e di tensione
oscura, lasciando l’ascoltatore con alcuni dubbi.
Il disco esce in due formati, standard con undici brani e limited
con due bonus tracks, noi abbiamo la prima. Di sicuro la band ha una
buona solidità e lo ha espresso anche in questo album interessante,
ma che in definitiva mi è piaciuto veramente solo in alcuni
momenti, mentre in altri, la maggior parte, mi ha un po’ annoiato.
Sicuramente gli SBB sono una band che merita rispetto e attenzione,
ma questo disco è fatto più di ombre che di luci. GB
Altre recensioni: New Century; The
Rock; Four Decades;
Iron Courtain; SBB
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