A volte penso ancora a Jeff Scott Soto come a una giovane promessa
fra i cantanti, sembra ieri che faceva capolino nei dischi del funambolico
Malmsteen, ma sono già ben venticinque anni che calca i palchi
internazionali e da quindici ha dato il via alla carriera solista,
non si può più certo pensare a lui in prospettiva, perché
è già pienamente entrato nella schiera dei grandi singer
di tutti i tempi. Questo doppio live ne celebra la carriera nel migliore
dei modi, con una bella carellata di brani che mette in rilievo le
qualità del nostro usignolo. Al suo fianco troviamo dei nomi
che a me non sono molto noti, Jorge Salan alla chitarra solista, BJ
alla chitarra ritmica e tastiere, Fernando Mainer al basso e Edu Cominato
alla batteria, dei professionisti che fanno bene il loro lavoro, ma
la star è lui.
Nella zeppeliniana “21th Century” scalda la voce, che
inizia a graffiare quasi subito con “Colour My XTC”. Ma
brano dopo brano l’ugola si esalta per la gioia dei fans e degli
amanti dell’hard rock di classe. Ecco allora la power ballad
“Our Song” che viene interpretata con grande intensità.
Comunque il primo brano veramente irresistibile è la potente
“Drowning”, che convince in pieno sia per le armonie proposte
che per l’esecuzione. Poi al suo interno parte l’assolo
di batteria, più muscoli che testa, a seguire una jam session
su base funky, che si conclude con “Mountain” che sembra
fare il verso al repertorio più funk di Mr Hughes. L’hard
rock torna a pulsare fresco in “Eyes of Love”, che è
costruita su un giro molto classico, di quelli che funzionano sempre.
Il secondo cd apre con la melodica “Hey”, dal grande appeal
radiofonico. “Frozen Crazy” è una parodia di un
brano della Ciccone, la versione di Soto riabilita il pezzo che in
se non era neanche male, anche se di certo io non sentivo il bisogno
di questo divertissment, ma anche questo è spettacolo. Un Medley
pianistico lancia l’introspettiva e romantica “Gin &
Tonic Sky”. Gran finale con “I’ll Be Waiting”
che precede i bis “Stand Up” e “Funky Medley”.
Il primo encore è possente e roccioso, che ricorda quasi Ronnie
James Dio, il lungo medley finale che parte con “We Will Rock
You”, poi si passa a “I Love Rock ‘n’ Roll”
e via a tutta una serie interminabile di citazioni su base funk che
non può non richiamare ancora una volta il grande Glenn.
Jeff Scott Soto nella dimensione on stage raggiunge il suo massimo
espressivo questo è segno dell'aver raggiunto una splendida
maturità e questo nuovo live ne è la piena conferma,
magari non sarà un live all’altezza dei grandi live album
del passato, ma ci sono dei contenuti pregevoli e poi in molti frangenti
è anche divertente, il che non è affatto male. Il titolo
esce anche in versione dvd, ma noi abbiamo solo quella su cd quindi
non posso commentare l’altro supporto. Un buon titolo. GB
Altre recensioni: Live at the Gods 2002;
Essential Ballads; Damage
Control
Intervista
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