Questi
quattro giapponesi propongono una fusion dalla vitalità sorprendente
e dalla incontenibile carica ottimista. Crocevia fra Kenso e Weather
Report, senza dimenticare i Brand X, continuano una brillante tradizione
senza sconvolgere le regole del gioco.
L'album offre una prova felicemente piacevole e fresca, anche se un
po' spigolosa nei cambi di tempo e negli stacchi, che si susseguono
con nervosismo e tensione. Ma il disco si salva per le sei aguerrite
composizioni.
Si parte con la grintosa "First Move", altro che "primi
passi" il gruppo è in possesso di una tecnica e di un
affiatamento sorprendenti. "Latin '98" è un meltin
pot di ritmi latino americani e di tecnica jazz, una samba stravolta
e aggiornata dove il batterista fa delle cose da panico, ma non manca
l'occasione anche per gli altri di mettersi in mostra. "Manhattan
Street" conferma l'amore per l'occidente di questi artisti. In
questo genere conta più il virtuosismo delle idee e, anche
se si può trattare di un peccato veniale, questo non può
premiare in pieno un lavoro comunque molto bello, sei composizioni
sufficientemente varie e suonate in modo superlativo e coinvolgente,
ma con la pecca di non essere originale: può essere una pecca
molto grave.
Un disco per palati difficili che amano la musica in quanto tale al
di la dei contenuti. GB
Altre recensioni: Steps On Edge; Verge
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