Ritrovo
volentieri questi artisti giapponesi, fautori di una fusion vivace
e solare, piena di brio e di energia positiva. Il gruppo aveva già
dato alle stampe un primo album dal vivo ad inizio carriera, oggi
sforna questa seconda testimonianza live. La stabilità della
formazione ha permesso al gruppo di raggiungere in questi un affiatamento
che emerge con chiarezza dall’esecuzione dei brani, anche nei
passaggi più tecnici e impegnativi la band si destreggia con
buona perizia.
La scaletta propone otto brani strumentali mediamente lunghi, che
rispecchiano in pieno lo stile della band, con un sussieguo di virtuosimi
tipico degli artisti nipponici, eppure anche molto godibile. “Rainbow
Chase” è aperta da un giro epico di tastiere molto accattivante,
poi partono le improvvisazioni fusion e tutto entra nei canoni del
genere, ma i cambi d’atmosfera sono molti e non ci si stanca
mai. I titoli dei brani comunque sono più che altro dei pretesti,
perché la seguente “Moon Over the Road” non richiama
certo immagini notturne, piuttosto offre una tipica carrellata di
scorribande e improvvisazioni jazz. Stesso di scorso con “Meiji
Street”, che non suona di certo molto originale. Meglio la frizzante
“Another Encounter”, un po’ più rock, ma
alla lunga questa fusion strumentale ad alto tasso tecnico sembra
più indirizzata ad un pubblico di appassionati. Fondamentalmente
il discorso resta lo stesso fino al lungo brano di chiusura “Blowout”,
dove troviamo delle improvvisazioni spericolate.
Non sono un patito della fusion, ma mi piace ascoltarla quando è
suonata a questi livelli, anche se l’album al secondo ascolto
inizia ad annoiarmi un po’, bello subito, ma sulla lunga distanza
un po’ meno, in un certo senso dopo un po’ ci si abitua
e la magia non è più la stessa. GB
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