Immagino siano pochi i nostri lettori che hanno familiarità
con artisti indonesiani, io stesso non posso certo vantare il contrario,
però la Moonjune ogni tanto ce ne propone alcuni e quindi per
me è un piacere poterli presentare sulle pagine del nostro
sito. Vi avevamo raccontato le gesta di questa band in occasione dell’uscita
del loro quinto album nel 2009, questo è il sesto e la formazione
è sempre guidata dal tastierista Riza Arshad, vero talento
dei tasti d’avorio, che si avvale della partecipazione del chitarrista
extraordinaire Tohpati.
Il presente disco è un concentrato di fusion ad alto tasso
emotivo, nove brani che trasudano feeling e competenza musicale, ogni
musicista coinvolto ha svolto il suo lavoro con una dedizione notevole.
Si tratta di un disco interamente strumentale, come nella gran parte
dei lavori di questo genere, a parlare è unicamente la bravura,
che spesso traduce l’abilità tecnica in fraseggi musicali
pieni di gusto. Impressionanti i duetti tra chitarra e tastiere nell’iniziale
“Stepping In”, ci sono anche dei momenti che rasentano
la psichedelia, con un assolo di chitarra da capogiro, suoni personalissimi
e ricchi di umori post moderni. Non mancano le magie anche nella seguente
“Lain Parantina”, costruita su ritmiche fra il latin e
la world music, che fanno da tappeto agli ariosi solos. “Harmologic”
è un po’ più ostica, meno immediata, appare più
come uno sfoggio di tecnica, fortunatamente è un brano abbastanza
corto. “What Would I Say” è piuttosto lenta e atmosferica,
comincia ad appannare un po’ l’inizio brillante del disco,
che da questo punto in avanti, pur mantenendosi sempre su ottimi livelli,
non offre le emozioni promesse in apertura e pare accontentarsi di
proporre una fusion più classica, di tanto in tanto arricchita
con qualche influsso di musica locale.
È bello scoprire come anche in paesi così lontani dal
nostro si possano sviluppare ottimi artisti, che esprimono un linguaggio
dalla portata internazionale, certo una band così se fosse
nata in un paese occidentale oggi sarebbe considerata per il suo reale
valore, mentre per il momento è appannaggio di pochi, ma chissà
che le cose non possano cambiare. GB
Altre recensioni: Demi Masa; Live
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