Rock Impressions

Simak Dialog - The 6th Story SIMAK DIALOG - The 6th Story
Moonjune
Distribuzione italiana: IRD
Genere: Fusion
Support: CD - 2013


Immagino siano pochi i nostri lettori che hanno familiarità con artisti indonesiani, io stesso non posso certo vantare il contrario, però la Moonjune ogni tanto ce ne propone alcuni e quindi per me è un piacere poterli presentare sulle pagine del nostro sito. Vi avevamo raccontato le gesta di questa band in occasione dell’uscita del loro quinto album nel 2009, questo è il sesto e la formazione è sempre guidata dal tastierista Riza Arshad, vero talento dei tasti d’avorio, che si avvale della partecipazione del chitarrista extraordinaire Tohpati.

Il presente disco è un concentrato di fusion ad alto tasso emotivo, nove brani che trasudano feeling e competenza musicale, ogni musicista coinvolto ha svolto il suo lavoro con una dedizione notevole. Si tratta di un disco interamente strumentale, come nella gran parte dei lavori di questo genere, a parlare è unicamente la bravura, che spesso traduce l’abilità tecnica in fraseggi musicali pieni di gusto. Impressionanti i duetti tra chitarra e tastiere nell’iniziale “Stepping In”, ci sono anche dei momenti che rasentano la psichedelia, con un assolo di chitarra da capogiro, suoni personalissimi e ricchi di umori post moderni. Non mancano le magie anche nella seguente “Lain Parantina”, costruita su ritmiche fra il latin e la world music, che fanno da tappeto agli ariosi solos. “Harmologic” è un po’ più ostica, meno immediata, appare più come uno sfoggio di tecnica, fortunatamente è un brano abbastanza corto. “What Would I Say” è piuttosto lenta e atmosferica, comincia ad appannare un po’ l’inizio brillante del disco, che da questo punto in avanti, pur mantenendosi sempre su ottimi livelli, non offre le emozioni promesse in apertura e pare accontentarsi di proporre una fusion più classica, di tanto in tanto arricchita con qualche influsso di musica locale.

È bello scoprire come anche in paesi così lontani dal nostro si possano sviluppare ottimi artisti, che esprimono un linguaggio dalla portata internazionale, certo una band così se fosse nata in un paese occidentale oggi sarebbe considerata per il suo reale valore, mentre per il momento è appannaggio di pochi, ma chissà che le cose non possano cambiare. GB

Altre recensioni: Demi Masa; Live at Orion

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