Rock Impressions
 

INTERVISTA AGLI STAR ONE
di Giancarlo Bolther

Quanto tempo hai impiegato per realizzare Space Metal?
Ho impiegato circa un anno, non per comporlo, perché l'ho scritto molto velocemente. Space Metal come dice il titolo è un album di musica metal ed è un genere che suono dal vivo da oltre quindici anni, pertanto mi basta imbracciare la chitarra, inserire il jack nell'amplificatore e le idee arrivano subito, poi dovevo trovare i musicisti giusti, scrivere i testi, produrre e tutto questo mi è costato circa un anno di lavoro.

Come nascono i tui brani?
Musicalmente parlando, Star One è molto diverso da quanto ho fatto come Ayreon, perché Star One si basa essenzialmente sui riffs di chitarra e questo è molto semplice per me. Quando lavoro al progetto Ayreon devo letteralmente sedermi a lavorare duro su tutte le melodie, su ogni passaggio, sulle tastiere e molte altre cose, mentre per Star One è stato tutto molto più naturale, mi è bastato andare in studio e registrare i riffs su nastro. Per le liriche, invece, è stato più complicato, avevo due idee da cui partire, volevo collegare tutti i testi a dei films e poi sono sempre stato un grandissimo fan degli Hawkwind e volevo fare un album di space rock, da queste due idee è venuto il titolo dell'album Space Metal e per i films ho scelto quelli legati allo spazio e alla fantascienza. Mi sono comprato un lettore DVD, avevo un ottimo motivo per acquistarlo: fare un disco, ha, ha! E poi mi sono comprato tutti i films che mi interessavano, ma è stata più dura di quanto pensassi perché dovevo basarmi sulle storie senza riferirmi direttamente alle situazioni e ai personaggi, non potevo citare personaggi come Mr Spock perché è tutto coperto dai copyrights ed è stata davvero dura. Così ho cercato di basare i testi solo sulle mie impressioni su ciascun film e questo mi ha impegnato parecchio.

Quali sono i films a cui ti sei ispirato?
I primi due brani sono essenzialmente degli intro, "Set Your Controls" invita le persone ad entrare nel mio mondo, a sintonizzarsi con me per vivere le stesse esperienze che ho vissuto guardando i vari films. "High Moon" si basa sul film Outland con Sean Connery, la cosa divertente è che questo film è il rifacimento di una pellicola western degli anni cinquanta intitolata High Noon, quindi si tratta di una specie di storia western ambientata nello spazio e così ho deciso di chiamare il pezzo "High Moon", un specie di gioco di parole. "Songs of the Ocean" si basa sul quarto episodio della serie Star Trek (Rotta Verso La Terra). "Master of Darkness" si basa sulla serie Star Wars e in particolare si ispira al personaggio Dark Fenner, ti ricordi la battuta "I'm your father Luke!"? (ndr. esclama Arjen con voce tenebrosa). Si è trattato di una cosa divertente perché non avevo un pezzo dedicato alla serie Star Wars e Russell Allen, che ne è un grande fan, mi ha chiesto di fare un pezzo basato su quella serie ed ecco il brano. "The Eye of Ra" si basa su Stargate, davvero un grande film che mi ha molto impressionato e che mi è piaciuto moltissimo. "Sandrider" si basa sul film Dune, so che questo film non è piciuto a molte persone, ma io penso che sia molto bello, con una storia difficile da trasportare in film. "Perfect Survivor" si ispira a quello che considero come uno dei più grandi film di fantascienza di tutti i tempi: il primo Alien. Alien era un sopravvissuto eccellente e Sigourney Weaver a sua volta si è dimostrata un'ottima sopravvissuta. "Intergalactic Space Crusaders" è tratto da una vecchia serie televisiva inglese di fantascienza degli anni settanta poco conosciuta, era veramente brutta, mal recitata con gli scenari di cartapesta, ma mi piaceva. Infine, "Starchild" si basa su 2001 Odissea Nello Spazio, in assoluto il più grande film di fantascienza e che è stato anche quello più influente. Poi ci sono due brani sul bonus CD che sono "Spaced Out" basato sul primo film di Carpenter, Dark Star, e "Inseparable Enemies" che si rifà a "Enemy Mind".

Con il tuo nuovo disco vuoi rilanciare lo Space Rock che avevano inventato gli Hawkwind?
Certamente, c'è così tanta gente che non conosce gli Hawkwind, molti conoscono il brano Silver Machine senza sapere che è stato fatto dagli Hawkwind. Pertanto voglio riportare un po' di attenzione verso un gruppo tanto importante, voglio che la gente apprezzi il mio medley e che sia invogliata a conoscere il gruppo originale. Anche se il mio disco è metal ed è abbastanza diverso dalla musica degli Hawkwind.

Si, però secondo me sei riuscito a ricreare la stessa atmosfera, lo stesso feeling...
Grazie, si penso tu abbia ragione. Non volevo accostarmi troppo allo stile degli Hawkwind, si tratta più di emozioni che di stile.

Ti ricordi altri artisti che hanno fatto dello space rock?
Mi ricordo i Gong di Steve Hillage, gli Ozric Tentacles, ma non conosco nessun gruppo che abbia fatto space metal prima d'ora.

Secondo te, che differenze ci sono fra "Flight of the Migrator" e "Space Metal"?
Innanzi tutto i testi, FOTM era basato su di un'unica storia di mia invenzione, mentre SM si basa sui vari films separati e non su mie storie, questa è la differenza più grande. Musicalmente parlando è più facile distinguere i due albums, SM è molto immediato, i brani sono molto cantabili fin da subito, mentre FOTM ha delle armonie molto complesse come in "Black Hole" e ha molte parti ricercate. SM si basa essenzialmente sulle chitarre e per questo è più diretto e facile da ascoltare. Ovviamente queste sono differenze molto evidenti per me, ma posso capire che molti trovino simili questi due dischi.

Per i tuoi ultimi due albums hai usato nomi diversi, Ambeon e Space Metal, perché hai sentito il bisogno di usare dei nomi nuovi?
Ho preso questa decisione perché gli Ayreon sono famosi per avere stili molto diversificati in ogni album, negli Ayreon puoi trovare il prog, il metal, il folk, l'elettronica, il pop, il death metal, la musica classica, ogni cosa insomma. Quando realizzo un album degli Ayreon la gente si aspetta tutti questi stili differenti e la cosa strana è che questo a volte diventa un limite, perché devo mettere insieme tutti questi stili, mentre ci sono dei momenti in cui desidero fare un album con uno stile definito come in Star One, che è la controparte metal degli Ayreon.

Mi ha molto sorpreso vedere il contributo di Dave Brock, un vero must, come è andata?
Sono un grandissimo fan degli Hawkwind, pensa che sto collezionando tutti i loro albums, cosa non facile visto che ne hanno fatti più di cinquanta, io ne ho già una quarantina, comunque tutti quelli essenziali. Fin da quando ho dato inizio al progetto Ayreon sognavo di coinvolgere Dave, ma non era mai successo prima. Con questo nuovo album ho pensato: "Gli Hawkwind hanno inventato lo space rock e questo è un album di space metal, sarebbe grande incidere un medley coi loro pezzi e sarebbe davvero fantastico avere Dave Brock, il cantante originale alle vocals!" Così gli ho mandato una nuova e-mail chiedendogli ancora se fosse intreressato e con molta sorpresa mi rispose che l'idea era interessante, wow! Comunque, mi ci sono voluti ben altri due mesi per convincerlo, pensa che non era mai stato ospite in un disco prima di oggi. Averlo è stata un'altra grande sfida per me. Gli ho mandato il pezzo che avevo assemblato e gli è piaciuto così mi ha detto il si definitivo. Sono andato in Inghilterra, ma il giorno prima di partire Dave mi chiama per dirmi che è ammalato e senza voce, io gli ho risposto: "Non c'è problema, vengo lo stesso!", questo perché morivo dalla voglia di incontrarlo e sono stato a casa sua per un weekend, il più grande weekend della mia vita! Dave è una persona incredibile, un vero gentlemen, pensa che mi preparava la cena personalmente, mi ha fatto visitare la sua tenuta, una grande tenuta di 24 acri (circa 10 ettari), mi ha mostrato i suoi cavalli e molti cimeli personali come il box di Warrior On The Edge Of Time. E' stato il realizzarsi di un sogno. Sfortunatamente le sue sessions non sono andate molto bene, ogni volta che iniziava a cantare aveva la raucedine e continuava a dire che gli sembrava di essere Lemmy, così ha inciso le vocals due settimane dopo e mi ha spedito i nastri.

Cos'è successo invece con Bruce Dickinson? Non doveva esserci anche lui.
Avevo queste nuove canzoni e le mandai a Bruce per fargliele sentire e lui mi disse che sarebbe stato felice di realizzare un concept album insieme. Il materiale che gli avevo mandato gli piaceva molto e mi diceva che voleva veramente andare avanti e iniziai a scrivere i testi, per me era fantastico. Però non mi sembrava giusto tenere questo progetto solo per me e lo confidai ad un paio di fans, così attraverso Internet tutti seppero di questi contatti. Ben presto mi arrivò una mail dal manager di Bruce che mi diceva che ero stato molto poco professionale e che non si sarebbe più fatto nulla. Per me fu una vera doccia fredda, non mi avevano mai detto di tenere segreta questa cosa, è vergognoso che la nostra relazione abbia preso questa piega e penso sia un vero peccato per tutti che sia finita così. Mi rattrista molto pensare che lui mi consideri un bugiardo, mi aveva dato carta bianca e invece, evidentemente, non era così. Però, adesso che è tutto finito non penso più a quanto è successo, sono riuscito a realizzare comunque un grande album!

Nei tuoi progetti solisti non hai mai avuto una vera band, ma i musicisti con cui suoni sono spesso gli stessi, sono solo dei session men o sono qualcosa di più?
No, sono molto più che session men. Un session man fa esattamente quello che gli chiedo di fare, mentre ho chiesto a tutti i musicisti che ho coinvolto nei miei progetti di esprimere il proprio stile, ho detto a ciascuno "questa è la mia idea, ma tu interpretala secondo il tuo stile!". Sono tutti musicisti che ho scelto in base al loro stile perché mi piaceva e perchè volevo che fosse riconoscibile nei miei dischi e questo ha sempre apportato degli input molto importanti per il raggiungimento del risultato finale. Non mi piace proprio la parola "session musician", non voglio lavorare con loro, anche se fanno tutto quello che gli dico, io voglio che i musicisti che suonano con me si sentano liberi di esprimersi, specialmente per gli assoli, non dico mai cosa devono fare. L'unica cosa che chiedo ai tastieristi è di non usare tastiere digitali, ma di usare solo strumenti analogici, perché adoro il sound analogico e questa è l'unica cosa che chiedo loro.

La domanda che stavo per farti riguarda proprio due tastieristi: Erik Norlander e Clive Nolan, due fra i migliori attualmente in circolazione. Secondo te quali sono le principali differenze fra questi due artisti?
Si, sono proprio due fra i più bravi. Ci sono delle grosse differenze, Clive è un tipico musicista inglese, mentre Erik è un tipico musicista americano. Per Erik tutto deve essere grandioso, l'impianto più grosso, il moog più grosso, il sound più imponente, i solos più emozionanti e tutto questo è tipicamente americano. Clive è molto più gentleman e la musica che suona è più "cortese", mentre Erik ti obbliga ad ascoltarlo, ha un sound impressionante che sostiene la musica.

Per questo disco hai cambiato etichetta, cos'è successo?
Ho fatto dieci albums con la Transmission e dopo gli Ambeon ho sentito il bisogno di cambiare e di lavorare con gente diversa, mi sentivo chiuso in un circolo che volevo spezzare, avevo proprio bisogno di lavorare con gente nuova per raggiungere anche nuove persone. Proprio mentre facevo questi pensieri ho incontrato delle persone della Inside Out ad un prog festival in Olanda. Mi dissero che avevano saputo che stavo realizzando un nuovo side project e che desideravano molto poterlo pubblicare loro, gli risposi: "I'm a free man! Come and listen." Così hanno ascoltato il materiale, l'hanno trovato perfetto e lo volevano a tutti i costi. Penso che la Inside Out sia attualmente la label più importante, hanno dei gruppi grandissimi come i Transatlantic, i Pain Of Salvation, i Flower Kings, i Pallas e molti altri ancora, ovviamente per me è stata una grande opportunità poter lavorare con loro e a tutt'oggi sono molto soddisfatto di questa scelta, hanno realizzato un booklet bellissimo e senza spese per me, sono davvero una grande etichetta.

Secondo te quali saranno gli sviluppi possibili per la musica prog nei prossimi anni?
Deve espandersi ancora e ancora, deve guardare sempre avanti. Quello che abbiamo visto negli anni scorsi è l'unione del prog con l'heavy metal che è stato molto importante. Un ragazzo può amare i Flower Kings e i Transatlantic, che non sono metal bands, e allo stesso tempo può amare Dream Theater e Pain Of Salvation e questo è molto buono. Penso che siamo sulla strada giusta, non ci sono più limiti, un disco non deve avere necessariamente solo chitarre pesanti o solo tastiere. Ad esempio un tempo un disco con molte tastiere era catalogato come sixties e, fortunatamente, queste sciocche catalogazioni oggi non funzionano più. Però attualmente sta prendendo piede molto Nu Metal che è un genere che davvero non capisco, non trovo legami con questo tipo di musica. Penso che il prog abbia dimostrato di essere senza tempo, gruppi come i Pink Floyd, ma anche come i Led Zeppelin e i Deep Purple sono sempre importanti anche dopo trent'anni e la gente comprende che è stupido cercare di appartenere una specifica catalogazione perché sarai sempre in ritardo, col rischio di essere dimenticato dopo un paio di anni. E' molto meglio acquisire una solida base, un seguito fedele di sostenitori che ti seguiranno per anni, piuttosto che essere un gruppo alla moda dal successo immediato, ma effimero e incapace di evolversi dopo pochi anni.

La tua carriera musicale è iniziata negli anni ottanta, dopo tanti anni cos'è cambiato nel music business?
La cosa strana è che nei seventies e specialmente negli eighties quando un gruppo era molto heavy restava underground, mentre i gruppi molto melodici erano sulla cresta dell'onda, mentre oggigiorno i gruppi veramente heavy come i Korn, i Limp Bizkit e i Machinehead sono molto commerciali e sono diventati underground i gruppi AOR. Questo è stato molto importante perché ha permesso a molte piccole labels indipendenti, come la Inside Out, di emergere, queste labels prima non avevano soldi, mentre oggi con un paio di albums riescono a crescere. Le majors, invece, stanno puntando tutto sui singoli, sulle hit e stanno soffrendo, il mercato per loro diventa sempre più duro. Quindi oggi le piccole labels stanno avendo più successo delle majors e diventano più importanti. Un'altra grossa novità è che per la gente è molto più facile copiare i dischi. Ogni computer può facilmente avere un masterizzatore e si può scaricare un album intero da Internet e questo è un disastro per il mercato della musica, le vendite dei CDs sono crollate del cinquanta per cento e chi soffre maggiormente sono proprio le majors, alla gente non interessa più comprare l'ultimo singolo di Britney Spears, lo scarica da Internet senza il fastidio di andare in un negozio di dischi a comprarlo. Ma nel nostro genere c'è ancora una buona base di persone che desiderano avere il CD oriinale e lo comprano, soprattutto se curi molto l'artwork e realizzi un buon booklet o se aggiungi degli extra interessanti cosa molto importante.

Quali sono i ricordi più belli che hai degli anni ottanta?
La prima cosa che mi viene in mente sono le ragazze. Quando andavo ad un concerto heavy non c'erano ragazze, oggi invece metà pubblico è femminile, ma in quella situazione quelle che c'erano le conoscevo tutte ed era grande, ma è finita, che peccato ha ha. Seriamente, mi viene in mente che in quel periodo tutto era molto "falso", anche molta musica lo era, uscivamo dai seventies dove la musica era incredibile, senza tempo, ma da un altro lato gli ottanta ci hanno dato la NWOBHM con la musica dei Maiden e dei Priest, quindi non è stato tutto negativo.

Io mi ricordo che mi piaceva molto una band olandese che si chiamava Vandale, te li ricordi? Che fine hanno fatto?
Si me li ricordo bene, cantavano in olandese, ma non so davvero che fine abbiano fatto, credo che siano diventati dei managers. Mi piaceva molto il loro brano "Geitenwollensokkenrockers" (ndr. dal disco Schandale dell'81), un gran pezzo, ma non erano poi così popolari in patria.

Hai mai pensato di incidere un disco con un'orchestra sinfonica?
Realizzare un disco con un'orchestra sarebbe estremamente costoso e, anche se ti può sembrare strano, preferisco utilizzare dei sintetizzatori, in particolare adoro il sound dei sintetizzatori analogici. Quando ascolti un disco come Journey To The Center Of The Earth o qualcosa dei Kansas senti della musica eccezionale, ma non si sa mai.

Qual'è la sfida più grande per il tuo futuro?
E' una domanda difficile, perché molte mie ambizioni sono diventate realtà, una cosa che mi piacerebbe molto realizzare è un progetto multimediale, ad esempio un DVD con della musica abbinata a delle immagini. Poi ci sono ancora molti musicisti con cui vorrei lavorare come Ronnie James Dio, David Gilmour, Alice Cooper e altri, ho una lunga lista di musicisti dei miei sogni con cui lavorare e queste penso siano delle sfide più sufficienti per il mio prossimo futuro.


Suonerai dal vivo in Italia?
Il mio prossimo tour arriverà sicuramente anche nel vostro paese così potremo incontrarci, è una promessa!


GB

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