Ho provato subito un certo interesse per questo cd fin dal primo momento
che l’ho avuto tra le mani, anche se ancora non sapevo nulla
di questa formazione dal nome bizzarro, ma proprio il nome (che significa
In Alto i Cuori), la sobria eleganza dell’artwork, la cura dei
particolari, hanno acceso in me una viva curiosità. I Sursumcorda
sono nati nel 2003 e si sono dedicati alla realizzazione di colonne
sonore per documentari e mostre, la prima release riguarda un documentario
sul Guercino, realizzato nel 2003 per la mostra tenuta a Palazzo Reale
a Milano, ne sono seguite molte altre. La Porta Dietro la Cascata
è il loro quarto album, la formazione comprende sette musicisti,
ma troviamo oltre quindici ospiti, troppi per poterli ricordare tutti,
la musica a cui hanno dato vita è un pop intarsiato di varie
influenze, dalla musica classica al folk mediterraneo al jazz, alla
musica brasiliana, sembra musica da camera, ma moderna, per certi
versi accostabile anche a certo prog molto raffinato.
Il lavoro è diviso in due cd. Il primo disco che porta il titolo
dell’album si apre con un narrato suggestivo, con una voce che
ha sapore di vissuto, che sembra quasi esoterica, ma al tempo stesso
buona e che dà fiducia. Poi arriva la traccia eponima, una
ballata romantica dominata da un giro melodico sensuale, che ricorda
un ballo, un momento molto lirico. Quasi in sordina arriva il brano
successivo, “Bambina che Schiaccia i Pinoli”, che ricorda
certe cose di Branduardi, ma con un piglio molto più moderno
e cinematografico, all’insegna di un pop altamente raffinato.
Un titolo in francese presenta una canzone che ricorda anche nell’andamento
certa musica d’oltralpe, sempre all’insegna di una grande
raffinatezza. I testi sono poesie che vanno gustate con più
ascolti. I brani presenti sul primo cd sono ben quindici, per la maggior
parte cantati, hanno tutti la stessa poetica risultando molto omogenei
e danno l’impressione di essere un lavoro che va ascoltato dall’inizio
alla fine, senza momenti che dominano sugli altri.
Il secondo cd porta il sottotiolo “Frattali” e ci sono
dieci composizioni strumentali nove delle quali sono chiamate appunto
“Frattale” con un numero non in sequenza (tre di questi
Frattali erano presenti sul cd precedente), solo un brano ha un titolo
diverso, ma è comunque strumentale. Questi frammenti musicali
sono molto più vicini alla musica classica e sono molto atmosferici,
ma essendo anche piuttosto sperimentali, non mancano episodi che possono
essere accostati a certa musica elettronica, come ad esempio il “Frattale
17”. Il cd precedente è molto più immediato e
facile da assimilare, questo secondo è più impegnativo,
ma non meno fascinoso.
I Sursumcorda sono una band estremamente interessante, la loro proposta
è ricercata ed elitaria, oltremodo raffinata, ma proprio per
queste caratteristiche sono particolarmente contento di aver avuto
l’onore di poter ascoltare questo lavoro veramente artistico,
nel senso più pieno della parola. La Porta Dietro la Cascata
è uno di quei cd che non fanno rumore, ma che hanno una forza
intrinseca sorprendentemente vitale. GB
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