Quello di Thomas Hand Chaste, ovvero Andrea Vianelli, è un
nome che non può essere sfuggito ai cultori del metallo italiano,
visto che il nostro è stato il primo batterista dei Death SS,
quelli con Paul Chain e Steve Sylvester, tanto per intenderci. In
seguito Andrea ha seguito a lungo i passi del chitarrista pesarese
con i Violet Theater e con molti progetti successivi. Lo ritroviamo
anche nei due dischi solisti di Sylvester: Free Man e Mad Messiah.
Insomma un curriculum veramente significativo.
Trovarmi oggi per le mani questo cd a suo nome mi lascia un po’
sopreso e davvero non sapevo cosa aspettarmi dall’ascolto, di
certo niente di facile o immediato, come del resto anche il titolo
del cd lascia intendere. Poteva Andrea buttare alle ortiche una carriera
trentennale con un dischetto contenente una manciata di canzoni semplici
e immediate? Certo il nome lo avrebbe aiutato, ma non è così.
Uno Nessuno Centomila è un disco difficile, abrasivo, caustico,
disturbante. È un disco sperimentale, che miscela musica elettronica
con atmosfere cupe a rock e jazz, alla ricerca di un risultato artistico
di spessore. Il drumming potente del nostro è usato con discrezione
e fa da corollario ad una musica espressiva e claustrofobica. Inutile
cercare di descrivere nei dettagli questa opera strumentale con un
solo brano recitato, un’opera unica che va ascoltata senza preguidizi
o preconcetti.
Di certo Vianelli ci sorprende, perché ha realizzato un disco
difficile da classificare, il disco che non ti aspetti da un batterista.
Ma il nostro di esperienza ne ha accumulata tanta e l’ha messa
a frutto nel suo primo cd che lascerà tutti di stucco. Forse
non proprio tutti, non gli amici di un tempo, quelli che sanno che
Thomas Hand Chaste non era un semplice gregario, ma un musicista molto
sensibile e con un grande cuore. GB
Altre recensioni: Sleepless; Sabbatai
Zevi
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