Avevo perso di vista gli svedesi Violent Silence dopo il secondo album
uscito nel 2005, però ho visto che hanno fatto solo un terzo
disco prima di questo nuovo lavoro. La band capitanata dal polistumentista
Johan Hedman è autrice di un prog post moderno suonato con
tastiere, basso e batteria. La mancanza delle chitarre è compensata
egregiamente da giri oscuri e vorticosi pieni di enfasi.
Twilight Furies è composto da otto composizioni molto varie,
lunghe e complesse, ricche di cambi d’atmosfera, dominate da
uno spirito fortemente epico. Musica oscura ma non priva di momenti
di luce, o se preferite di estasi sonora, spirali vorticose si alternano
a momenti di grande lirismo come non mi accadeva di ascoltare da anni.
Avevo già colto la forza espressiva di questa band dai primi
due lavori, ma questo quarto album dimostra con disarmante lucidità
quanto sono grandi, degni di essere accostati ad Anglagard e Anekdoten,
giusto per citare due delle più importanti formazioni svedesi.
Twilight Furies è un disco immenso, sontuoso, immaginifico,
coinvolgente, un moderno classico che non deve mancare nelle discografie
di ogni serio amante del rock progressivo e non solo. Musica per cuori
forti e palati esigenti. GB
Altre recensioni: Violent Silence;
Kinetic; Slottsskogen
Goes Progressive 2005
Interviste: 2006
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