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            Fare uscire un confanetto di sei cd per un artista recentemente scomparso 
            e che abbiamo amato profondamente è un atto d’amore, 
            un tempo qualcuno avrebbe chiosato questa uscita immaginando una manovra 
            speculativa per sfruttare economicamente il triste evento, ma oggi 
            che di dischi non se ne vendono quasi più questa tesi non dovrebbe 
            trovare consensi. Si tratta piuttosto di un atto d’amore verso 
            John e la sua splendida musica che tante volte ci ha fatto sognare.
 
 Questa imponente produzione contiene tre live registrati rispettivamente 
            in Argentina nel 1996 (primi due cd), a Osaka nel 1997 (terzo e quarto 
            cd) e a Tokyo nel 1999 (ultimi due cd). Nei primi due live la formazione 
            è praticamente identica con Billy Liesegang alla chitarra, 
            Thomas Lang alla batteria, mentre alle tastiere nel primo live c’è 
            Martin Orford e nel secondo John Young. Nel terzo live alla chitarra 
            troviamo David Kilminster, Steve Christey alla batteria e ritroviamo 
            Orford alle keys. Le scalette proposte sono quasi identiche con alcune 
            differenze, del resto siamo nel periodo in cui Wetton portava sui 
            palchi di tutto il mondo il meglio della sua produzione, un repertorio 
            più che invidiabile, che spazia dagli immancabili King Crimson 
            agli Asia alla sua produzione solista con qualche sorpresa, per un 
            totale di cinquantacinque brani. In alcuni casi anche le versioni 
            si assomigliano un po’, ogni musicista ci mette del suo, però 
            brani come “Sole Survivor”, “Emma”, “Heat 
            of the Moment”, “Arkangel” e “Starless” 
            non possono essere stravolti più di tanto. John canta sempre 
            con grande trasporto e si sente che ama la sua musica e francamente 
            mi emoziono tutte le volte che lo ascolto.
 
 Ripeto è un atto d’amore di un artista che a fine carriera 
            continuava a stare sul palco, lo ricordo a Mantova (mi pare in un 
            teatro di Goito attorno al 2001) con una gamba rotta a suonare insieme 
            al nostro bravissimo Cristiano Roversi, e sarà un atto d’amore 
            portarsi a casa questo pezzo di storia della musica, che verrà 
            ripagato da grandi emozioni. GB
 
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