Rock Impressions

ANTIMATTER + LEAFBLADE - Vicenza, 07/12/07
di Giancarlo Bolther

Gli Antimatter sono uno dei migliori gruppi di neo folk apocalittico in circolazione, il loro passaggio sul nostro sacro suolo, durante il recente tour acustico, è stato un vero evento, condiviso coi debuttanti Leafblade, un nuovo progetto artistico fra Sean Rooney Jude, Danny Cavanagh e Pete Gilchrist che non ha ancora dischi all’attivo (attualmente hanno pubblicato un paio di demo e un live distribuiti ai concerti o via internet).

Come location è stato scelto un piccolo club vicentino e ancora una volta bisogna rilevare, con una punta di tristezza, come sia difficile in Italia attirare pubblico, nonostante la caratura artistica dei musicisti coinvolti, è davvero triste pensare che una qualunque cover band fa di regola più spettatori di quanti ne sono venuti per gli Antimatter. Altra nota fortemente negativa, anomalia tutta italiana, è stato l’orario di inizio del concerto, le 23, che ha causato l’uscita di una parte di pubblico per ovvii motivi di orario, prima della fine della serata, del resto c’erano persone che avevano fatto anche più di tre ore di viaggio per essere presenti al concerto e credo bisogni avere un maggior rispetto nei confronti del pubblico, tenendo conto del fatto che sulle locandine si parlava di un’apertura del locale prevista per le 21 e che invece è stata posticipata alle 22, il che per quasi tutti i presenti, si è tradotto in un’ora al freddo sotto la pioggia, come direbbe Grillo ai politici “vaffan…o!”.

Ovviamente i primi a salire sul palco sono stati i Leafblade, che erano presenti in due su tre, purtroppo mancava Cavanagh. Sean e Pete, armati entrambe di chitarra acustica, hanno suonato e cantato i pezzi che per tutti erano nuovi, ciononostante l’esibizione è stata molto gradita dal pubblico. Devo rilevare però che i suoni erano veramente pessimi, cupi e metallici, a mio parere colpa di un mixaggio scellerato, ed è stato un vero peccato perché le canzoni proposte erano molto belle, i due hanno suonato e cantato bene, con grande passione e intensità. Molti brani avevano un forte gusto zeppeliniano (ovviamente mi riferisco agli Zep acustici) ed è stato un concerto che resterà per un bel po’ nel mio cuore. Alla fine dell’esibizione Sean si è mescolato fra il pubblico per assistere al concerto degli Antimatter, ma senza disdegnare il contatto con i presenti, davvero un ragazzo pieno di simpatia e calore.

Arrivato il turno degli Antimatter, Pete Gilchrist è tornato sul palco solo come cantante insieme al leader Mick Moss, che invece ha suonato la chitarra. Questa volta i suoni erano un po’ migliori, hanno usato anche delle basi per avere un sound più corposo, ma per quanto mi riguarda Moss ha suonato in modo pessimo, come un vero “zappatore” della sei corde. Non fraintendetemi, a me le canzoni degli Antimatter piacciono molto, davvero dei brani ricchi di profonda intensità, ma Mick ha suonato male, forse non era in serata o forse, più semplicemente è un ottimo compositore, ma non altrettanto tale come esecutore, fatto stà che mi piacevano le musiche ma non l’esecuzione. Nonostante le critiche sono stato contento di essere stato presente, perché le musiche mi piacevano ed ero in ottima compagnia, quindi il bilancio complessivo è stato ugualmente positivo. GB

Recensioni: Saviour; Leaving Eden; Fear of a Unique Identity

Interviste: 2013

Sito Web Antimatter

Sito Web Leaf Blade



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