La ristampa del catalogo degli Asia continua senza sosta e in tempi
molto ristretti, dolori e gioie per i fans più affezionati
alla band. Il valore delle presenti edizioni è buono, non tanto
per le bonus che non sono particolarmente imperdibili, ma per l’ottima
confezione realizzata, come sempre, dall’Inside Out, sempre
più sinonimo di alta qualità sia grafica che a livello
di incisione.
I due capitoli Archivia sono stati giustamente ristampati insieme
in questo doppio cd e contengono brani scritti tra il 1988 e il 1996,
tracce che non avevano trovato posto nella discografia ufficiale,
ma che il gruppo (o la casa discografica?) ha ritenuto meritevoli
di essere realizzati. In effetti i ventiquattro brani presentati sono
piuttosto piacevoli, più epici e pomp rispetto al repertorio
presentato dalla band nel periodo, ma anche più scontati e
prevedibili, per questo sicuramente erano stati messi da parte. Ma
i fans più tenaci e oltranzisti sicuramente troveranno ragioni
che solo il cuore conosce per amare senza riserve i solchi di questi
cd. Molte versioni sono ancora demo, infatti è possibile riconoscere
idee riprese in altri pezzi.
Da quanto premesso è chiaro che il prodotto è destinato
ad una cerchia ristretta e ben riconoscibile di aficionados, ma credo
che il disco sia buono per tutti gli amanti del pomp in generale,
mi riferisco in particolare ai nostalgici dei Magnum. Data l’ampiezza
del periodo preso a riferimento sono molti i musicisti coinvolti anche
se Downes e Payne sono onnipresenti, mentre cambiano continuamente
i chitarristi e spesso la batteria è affidata ad una fredda
e impersonale drum machine programmata dallo stesso Downes.
Sapete a cosa andate incontro con questi Archivia, anche se devo dire
che li ho preferiti di gran lunga a titoli come “Arena”
e “Aria”, poi si sa… i gusti sono gusti. GB
Altre recensioni: Alive in Hallowed Halls;
Aqua; Anthology; Aria;
Arena; Omega; Phoenix
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