Dopo otto album con i Presence e tre con il progetto Aradia, Sophya
propone un suo disco solista dove propone dieci composizioni per voce
e pianoforte.
La Baccini ci propone il suo lato più intimo e privato, in
queste dieci composizioni possiamo assaporare il suo gusto e la profondità
del suo animo. Siamo lontani dal rock sanguigno dei Presence e dal
prog teatrale delle Aradia, ma la bellezza di queste composizioni
travalica i generi e mostra che questa artista non è solo una
originalissima interprete, è una musicista completa, che ci
incanta e fa sognare sulle note del suo pianoforte. Sarebbe facile
etichettare questa musica come neoclassica, ma c’è anche
tanto pop, ad esempio un brano come Dylan And Joan (che immagino dedicato
alla famosa “non” coppia di folk singer americani) ricorda
vagamente Kate Bush. Musica comunque notturna, fortemente romantica,
natura che Sophya ha mostrato anche nelle sue produzioni più
rock. Alcuni testi sono ispirati alle poesie di Viviana Pernetti,
altri sono della stessa Baccini.
Un disco umorale e passionale, chi conosce il lavoro di Sophya già
sa quanto ci metta l’anima in quello che fa, qui la sua anima
la possiamo quasi toccare. GB
Altre recensioni: Big Red Dragon;
Runnin' With the Wolves
Interviste: 2009; 2014
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