Ecco
una chicca impedibile per tutti gli estimatori del gruppo di Francesco
Di Giacomo. La Ma Ra Cash rispolvera e dona qualità sonora
cristallina al concerto del Teatro Verdi di Salerno del 23 Aprile
1975. La magia del momento è perfettamente incastonata nelle
note che sembrano, oggi più che mai, incredibilmente senza
tempo.
Si comincia con l’intramontabile “R.I.P.” che molto
farà discutere (e contestare) per la scelta di essere cantata
in inglese. Allora certo pubblico, in un certo senso “politicizzato”,
non era propenso ad aperture esterofile, ma il Banco in quel momento
tenta di aprirsi al mercato mondiale ed il passo sembra quasi inevitabile,
proprio come quello intrapreso dai cugini PFM. Il risultato e la prestazione
è sopra le righe, fa un certo effetto sentire oggi il gruppo
a questi livelli. Segue “L’albero Del Pane”, strumentalmente
eccellente nella coralità, un pezzo che farà la gioia
dei collezionisti. Che tutto giri bene lo si ascolta nella successiva
“La Danza Dei Grandi Rettili”, tratta dal secondo capolavoro
“Darwin”. L’intesa è perfetta, così
le tastiere dei fratelli Nocenti, Vittorio e Gianni. Tutta la band
è fotografata nel massimo del suo splendore, la ritmica i Pierluigi
Calderoni alla batteria e di Renato D’angelo al basso è
semplicemente spettacolare. Maltese suona la chitarra dando l’anima,
per poi passare alla tromba con un indifferenza ed una capacità
disarmanti. Un breve “Passaggio” ed ecco la storica “Non
Mi Rompete”, acustica ed elegante, dove Francesco sembra davvero
avere l’intenzione di non disturbare. C’è spazio
per il Progressive più sperimentale e di nicchia in “Dopo…
Niente E’ Più Lo Stesso”, articolato e ben eseguito
a dimostrazione della riuscita della serata. La band unisce tecnica
e poesia legandole con un sottile filo d’improvvisazione spiegando
al mondo cos’è l’arte della musica Rock italiana.
Il concerto si conclude con la suite “Metamorfosi” tratta
ancora una volta dal primo LP.
Chi mi conosce sa che non sono di certo un tipo nostalgico, apprezzo
molto la musica di oggi e di sempre, ma in verità gli anni
’70 hanno innegabilmente quel qualcosa in più. Ma allora
non c’è nemmeno una nota negativa in questo live? Si,
qualcosa c’è, Renato quella sera aveva un fastidiosissimo
mal di denti. “Seguendo Le Tracce”, semplicemente impedibile.
MS
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