I Bankrobber tornano con un singolo tributo alla tradizione musicale
inglese a cui sono idealmente legati, già nella recensione
del loro singolo “Indifferente” vi avevamo raccontato
di come il loro sound sia venato di sfumature molto british e con
questo omaggio ci mostrano tutta la devozione per quel periodo musicale
entusiasmante.
La partenza non poteva essere migliore, i Bankrobber ripescano uno
dei miei brani preferiti del periodo, siamo nel 1977, l’autore
è Elvis Costello che nel primo album My Aim is True in piena
rivoluzione punk confeziona questa canzone tanto forte quanto delicata,
una vera perla che la band di Riva del Garda rilegge in modo encomiabile,
davvero ottima la scelta e anche la resa sonora, piuttosto personale,
una scelta che mostra come la cultura di questi musicisti sia sincera,
ma come vedremo subito anche le altre citazioni sono tutt’altro
che scontate o prevedibili. Il secondo brano è tratto dal repertorio
dei Wire, “Ex Lion Tamer”, un altro spettacolare disco
di debutto sempre del 1977, qui la forza del punk è molto più
palpabile e sorprende come questa canzone sia ancora attuale e vitale
dopo tanti anni. Con la terza canzone facciamo un salto temporale
fino al 1989, dall’album Disintegration dei Cure viene estratto
“Lullaby”, il cui singolo si posizionò nella top
5 inglese, il maggior successo della band di Robert Smith, ma non
temete non è un brano commerciale. L’ultima traccia è
un colpo da maestri, “Making Plans for Nigel” degli XTC
poteva essere riletta solo da chi ha una vera cultura musicale. Il
pezzo era il brano di apertura del loro terzo disco del ’79,
in bilico tra punk e new wave, con delle bellissime sonorità.
Davvero ottimo questo singolo, che piacerà a tutti quelli che
hanno vissuto con intensità la rivoluzione musicale inglese
degli anni ’80, ma anche una lezione per tutti i giovani che
oggi, grazie alla testimonianza di molte band importanti come i Coldplay,
stanno rileggendo in modo altettanto sapiente la lezione della musica
di quel periodo, un vero colpo al cuore. GB
Altre recensioni: Indifferente; Gazza
Ladra; The Land of Tales
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