Rock Impressions

The Bankrobber - Gazza Ladra the BANKROBBER - Gazza Ladra
GUN CLUB Management
Distribuzione italiana: Alka Records
Genere: Rock Italiano
Support: CD - 2014


I The Bankrobber vengono da Riva del Garda (TN) e sono una delle band di rock italiano col sound più fresco che mi sia capitato di incontrare, ho trovato molto contagioso il loro british rock venato di punk e cantato in italiano, tra alternative e power pop. All’attivo hanno già diversi Ep e singoli, qualche video e alcune collaborazioni significative, come quella con Enrico Ruggeri, che ha scritto anche un testo per questo nuovo disco (“Piccole Maschere”), mentre il suo bassista Fabrizio Palermo ha seguito la produzione artistica di alcuni brani, poi quella con Stefano Sardi e Gabriele Guerzoni dei Koiné.

La partenza è molto grintosa con la trascinante “Goodbye Happy Days”, un frizzante tributo alla famosa serie televisiva, belle melodie vocali e una giusta dose di ironia e tanta voglia di rockare, inizio convincente. “Respira” ha richiami alla dark wave, la chitarra è molto evocativa, il drumming è tribale, poi però si respira un’aria alternative post punk di buon spessore, alcuni momenti del pezzo sono davvero notevoli, con ottimi intrecci vocali. Bello il testo di “Diverso” centrato sui dilemmi adolescenziali, chiusi tra il nuovo virtuale e i soliti problemi relazionali, cucito su un tessuto rovente, che aumenta il senso di dramma del testo. Le stesse cose si potrebbero dire per “Distanza Gelida”, che è un po’ più ballad, ma la stessa intensità. “21 Giugno 1958” è più’ sperimentale, con continui cambi d’atmosfera, intrigante, ma mi piace meno delle precedenti. Il disco comunque presenta una buona unità compositiva e anche quando la band cerca di esplorare nuovi territori, come nella ruvida “Mi Sveglierò”, resta comunque sempre riconoscibile. Si continua con un altro bel brano, “Lontano dalla Realtà”, altra riflessione sui disagi giovanili, lucida e turbolenta, che ben riflette, anche nei suoni, la frenesia dei giovani, la velocità con cui tutto succede, una musica che è ottima metafora di quello che racconta. “Specchio” è quasi hard rock e precede “Piccole Maschere”, uno dei singoli di punta del disco, tra punk e belle aperture armoniche. “Il Peso delle Cose” continua con coerenza il percorso offerto da questo album, che si conclude con un piacevole inno alla Nazionale dal titolo “Vedi Lei Solo Lei Sempre Lei”.

La maturità dei Bankrobber continua a crescere, la prova più evidente è la realizzazione di questo bel disco che spero apra le porte giuste alla band, che merita maggiori attenzioni. GB

Altre recensioni: Indifferente; Rob the Wave; The Land of Tales

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