Rock Impressions

Alessandro Bevivino - Dead Ballad Session ALESSANDRO BEVIVINO e SGRO' FRANK
Dead Ballad Session
Selfproduced
Distribuzione italiana: -
Genere: Sperimentale / Elettronica
Support: mCD + mDVD - 2012


I consensi ottenuti da Bevivino coi lavori precendenti (New Branch e i Corti di Verbo Nero, in particolare) hanno galvanizzato il nostro, che si ripresenta con un lavoro ambizioso, dove Alessandro coniuga la sua musica ad un filmato realizzato in collaborazione con Frank Sgrò. Divertente anche l’artwork volutamente esagerato, come è nello spirito di Alessandro, che si diverte molto a calcare la mano.

Abbandonati i temi western, Bevivino in questa occasione ha voluto esplorare quelli horror, legati in particolare ai b-movie, il trait d’union coi lavori precedenti è il grande sarcasmo e lo spirito goliardico con cui il nostro affronta ogni sua impresa. Il lavoro è composto da un cd con tre brani, la musica non è più chitarristica, ma ci sono tastiere ed elettronica, il primo titolo è sintomatico “Horror B Movie”, il testo è declamato in stile spoken, ci sono dei passaggi che fanno veramente sbellicare, la musica è ipnotica e ovviamente molto dark, ricorda proprio le atmosfere di certi filmacci. “Incubo Orgasmico” è molto diversa, quasi un reggae rallentato e grandguignolesco, il testo è delirante, di certo le idee non mancano ad Alessandro. Infine il delirio di Bevivino raggiunge la sua cifra massima in “Paradiso”, tra inferno e personal Jesus, un brano difficile da commentare.

Il video proposto nel secondo cd è spettrale, giocato ovviamente in bianco e nero, sembra uno di quei filmati di trasmissioni sui fantasmi e ti aspetti che salti fuori da un momento all’altro un ectoplasma malefico… la suggestione non manca, anche se il fantasma alla fine non appare e ci si resta quasi male.

Scherzi a parte Bevivino è un artista fantasioso, che dimostra di non volersi stereotipare, devo dire che il suo country metal mi ha colpito di più, ma anche questo esperimento horror è intrigante e sicuramente merita di essere approfondito, magari con musiche un po’ più varie e un po’ più “tenebrose” se possibile. La strada intrapresa mi sembra quella giusta. GB

Altre recensioni: I Corti di Verbo Nero; I Corti di Verbo Nero (Scene Eliminate)
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