INTERVISTA
A TOMAS BODIN (versione inglese)
di Giancarlo Bolther
La prima cosa che ho pensato ascoltando Sonic Boulevard è che
si tratta di un album molto romantico e rilassato, meno progressive….
Si, se lo vogliamo paragonare a Pinup Guru in un certo senso
hai ragione. Stavo cercando di trovare un altro tipo di atmosfera,
e inoltre... ero molto innamorato!
Un’altra cosa che ho pensato ascoltandolo è che
è anche più spirituale…
Si, sono contento che tu me lo abbia chiesto. Ero in uno
stato d’animo davvero speciale quando ho composto la musica
di quest’album. Se sia stato veramente qualcosa di spirituale
che mi ha spinto a comporre questo disco è difficile per me
dirlo, ma credo si riesca percepire un certo senso di sicurezza e
di tranquillità ascoltando l'album.
Quanto tempo hai impiegato per la realizzazione dell'album?
Ho composto la musica nel giro di tre settimane, mentre per
quanto riguarda la produzione ho impiegato altri due mesi.
Cosa mi puoi dire sul processo compositivo che hai utilizzato?
La musica è dentro me in ogni momento, quindi è
solo una questione di quanto tempo ho a disposizione per comporre.
Proprio per questo, se mi siedo con l'idea di comporre, posso creare
un sacco di ore di musica. Naturalmente non tutto quello che viene
prodotto è di buona qualità, ma di solito riesco sempre
a trovare qualcosa da utilizzare nei miei dischi.
Ci sono stati problemi per la realizzazione del cd?
No, devo dire che durante la produzione del disco non ho
dovuto affrontare alcun problema. L'unico "problema" è
che fino all'ultimo non sapevo se il cd sarebbe stato prodotto come
un cd qualsiasi, oppure solo come un'edizione scaricabile da internet
in forma ridotta, tipo il materiale diffuso per i fan tramite i siti.
Sono davvero contento che si sia verificata l'ipotesi della produzione
in larga scala.
Puoi raccontarci qualcosa sulle nuove canzoni?
Posso dirti che la prima, la quarta, la quinta, la nona e
la decima traccia sono legate da un tema comune rielaborato in modi
diversi e in questo senso potremmo parlare di una sorta di concept
album. Ho inoltre utilizzato un paio di temi presi dalle mie composizioni
per i Flower Kings, uno dei quali proviene dalla canzone "Garden
Of Dreams".
La canzone "The Horses From Zaad" mi ricorda le
grandi colonne sonore dei film western, in particolare quelle di Morricone.
Sei stato ispirato dai suoi lavori?
Beh, ho sempre amato Clint Eastwood e la musica western stile
Morricone. Credo inoltre che lo stile della canzone sia dipeso prevalentemente
dall’approccio utilizzato dal chitarrista Jocke JJ Marsh.
Le ultime due canzoni "Morning Will Come" e "The
Night Will Fall” sono legate fra loro?
No, almeno non dall'inizio, ma quando le ho riascoltate ho
sentito che sarebbero state legate parzialmente, non tanto come tematiche,
ma come atmosfera.
La copertina del nuovo album, come del resto anche quella
del precedente "Pinup Guru", si basa su soggetti etnici.
Perché hai scelto di utilizzare questo tipo di rappresentazioni?
Mi piace molto la world music e mi è sempre piaciuto
utilizzare influenze etniche nella mia musica. Thomas Everhard è
il responsabile della copertina. Mi piacciono molto le sue idee e
il suo stile, inoltre, in questo modo, è come se i due album
fossero legati da un'idea comune. Infatti c'è solo un anno
di distanza fra loro.
Quali sono stati i musicisti coinvolti nella realizzazione
del nuovo album?
Ho lavorato con i soliti ragazzi dei Flower Kings, ma anche
con gente nuova come Anders Jansson (voce), Jocke JJ Marsh (chitarra
solista) e Jonas Knutsson (sax). Anche un mio vecchio amico ha collaborato,
si chiama Lars Bjurhall, che ha proposto una sorta di rap africano
in modo così convincente che ha cambiato il suo nome in Nogogo
Bjurhall. Jocke JJ Marsh è ben conosciuto fra i fans di Glenn
Hughes e Joe Lynn Turner e ha anche suonato con Uli John Roth; è
un grande chitarrista.
Quali sono le differenze fra i tuoi solo album?
Credo di essere maturato maggiormente in quest’ultimo
lavoro, in quanto oggi so bene cosa voglio e so cosa posso raggiungere
con le mie forze. Inoltre c’è un tocco più omogeneo
in “Sonic Boulevard”, in quanto ci sono più varianti
su un unico tema.
Ultimamente ci sono un sacco di giovani tastieristi si dilettano
nel produrre dei solo album, penso a Ryo Okumoto, Erick Norlander,
Jordan Rudess, Derek Sherinian, Clive Nolan e altri. C’è
qualcosa che ti piace?
Si, sono tutti dei grandi musicisti, inoltre tutti insieme
potremmo formare la cospirazione degli anti-chitarristi, il grande
ritorno dei coraggiosi stregoni delle tastiere hahaha!
Cosa pensi della scena progressive attuale?
Potrebbe essere più sperimentale, credo che le persone
abbiano paura di creare musica che vada oltre il modello vincente.
In questo senso il progressive è un po’ diventato “regressive”,
in quanto le band vogliono suonare come i gruppi degli anni settanta.
In effetti penso anch'io che i nuovi artisti progressive si
siano concentrati più sull’aspetto tecnico che non sulla
bellezza vera e propria della musica che compongono. Tu cosa ne pensi?
Sono d’accordo con te, la musica e le canzoni non sono
come dovrebbero essere. Infatti, per questi musicisti, è molto
più importante starsene al sicuro suonando molto tecnicamente,
così pensano che la gente li ammiri di più.
Mi piacciono molto i Flower Kings, ma il vostro ultimo album
“Unfold The Future” secondo me manca di inventiva; l'ho
trovato un po’ stanco paragonandolo ai vostri precedenti lavori,
qual è la tua opinione?
Credo che Unfold abbia rappresentato una specie di stop per
quanto ci riguarda. Abbiamo composto sia Space Revolver e Rainmaker
concentrandoci maggiormente sulle singole canzoni. Quello che abbiamo
fatto con l’ultimo invece è stato concentrarci sulla
tradizione settantiana del jammare. Direi che “Truth Will Set
You Free” è probabilmente la canzone migliore che Roine
abbia mai prodotto; Stolt ha sempre un sacco di idee e ha anche un
modo molto maturo di rendere la composizione sempre interessante.
Posso anche capire però che alcune parti non siano così
facili da ascoltare. Ti posso dire una cosa… il prossimo album
non sarà sicuramente come “Unfold”!
A questo punto della tua carriera quali sono i progetti che
vuoi ancora realizzare?
Oh… ce ne sono così tanti! Voglio fare un piano
album, il Gustav Holst Project…. un synth album nella tradizione
dei Tomita e altri album come Sonic Boulevard, ma con parti cantate.
Inoltre, magari, mi piacerebbe lavorare con altri tastieristi.
Qual è la tua grande sfida per il futuro?
Restare con i piedi per terra in un mondo che sta diventando
sempre più pazzo!
GB
Interviste: 2005
Recensioni: Pinup Guru; Sonic
Boulevard,
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