La Svezia non smette di partorire ottimi gruppi, anche se non tutti
riescono ad emergere, questi Brother Ape sono giunti al sencondo disco
e per adesso sono noti solo agli appassionati più affamati
e curiosi di prog, ma hanno delle ottime potenzialità e sono
convito che la loro musica possa piacere ad una platea ben più
vasta. Attualmente il gruppo è un trio, ma per il primo album
erano in quattro e propongono un prog rock dinamico e vagamente hardeggiante,
infatti in precedenza alcuni membri avevano militano in una band di
hard rock e questo si sente.
Melodie vocali squisite vengono intrecciate su un tessuto musicale
sinfonico dal buon impatto emotivo, in un certo senso siamo molto
più vicini al prog americano, che non a quello a cui ci hanno
mediamente abituato gli artisti svedesi. Poi il gusto decisamente
“forte” del rock fa pensare anche a certo pomp, ma solo
per dare un riferimento, in realtà il gruppo ce l’ha
messa tutta per realizzare un disco che lasciasse il segno, dimostrando
un impegno compositivo che ha dato più che buoni risultati.
Le composizioni sono varie e armoniche al tempo stesso, per cui c’è
una chiara trama unitaria che lega le composizioni, in altre parole
è sempre ben riconoscibile lo stile compositivo del gruppo,
ma i brani sono anche diversi tra loro e mantengono viva l’attenzione
dell’ascoltatore. Si parte con grande dolcezza nella parte introduttiva
di “New Shangri-La”, poi il brano assume il classico andamento
prog con belle ritmiche e belle melodie vocali, molto americane. In
“Inside You” troviamo atmosfere decisamente dure, ai limiti
dell’hard rock, se non fosse per certe soluzioni decisamente
prog. Bellissimo assolo di chitarra in “Beams”, ma tutti
nel gruppo suonano bene, con un discreto affiatamento. Se cercate
partiture ritmicamente impegnative ascoltate “Meatball Tour”,
a dimostrazione che il gruppo riesce a passare agevolmente da melodie
piacevoli ad altre più ruvide e articolate, anche se rimane
un gusto di fondo per la melodia ereditato da una tradizione che vede
negli Abba il punto primo di riferimento. Infine lasciatevi conquistare
dalla poesia bucolica della conclusiva traccia omonima.
I Brother Ape non sono il solito gruppo, per adesso non hanno scritto
dei capolavori imperdibili, ma la loro musica possiede gli ingredienti
giusti per conquistare un vasto pubblico. GB
Altre recensioni: III; Turbolence;
A Rare Moment of Insight; Force
Majeure
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