Sono passati due anni dalla pubblicazione del piacevole esordio dei
veronesi Bullfrog ed è come ritrovare dei vecchi e cari amici.
Il sound settantiano a base di Cream, Free e tanto, tanto feeling
proposto da questo power trio è così credibile che,
ascoltando The Road to Santiago, sembra di tornare indietro nel tempo
di trent'anni e vi assicuro che per me questo è un grande complimento.
La prima cosa che ho pensato ascoltando questi simpatici ragazzi veronesi
è che alla base del loro sound c'è tanta, tanta passione
e tanta cultura musicale. Si può essere ottimi musicisti anche
senza aver ascoltato molti dischi, ma quando un musicista nel suo
background può vantare l'ascolto appassionato e attento di
tanti gruppi del passato questo emerge con prepotenza dalla sua musica
e fa letteralmente la differenza.
Così fin dall'iniziale "Sundance", un po' stoner,
si viene catapultati indietro nel tempo di trent'anni e io godo come
una biscia. La title track potrebbe essere un mega classico con il
suo riff semplice e diretto, ma pieno di energia e non riesco a non
farmi coinvolgere dal pezzo. "Rain On Me" è puro
hard blues, la voce di Francesco evoca il grande Paul Rodgers. Grande
il giro di "Boz's Walk" e mi vengono in mente anche i giri
secchi dei Bachman Turner Overdrive di Not Fragile. Ogni episodio
di questo disco gronda di devozione per un sound che molti, come me,
hanno scolpito nel cuore, un Hard Rock roccioso che dal vivo ti fa
saltare e ti carica di grande energia. La registrazione è molto
buona, non sembra nemmeno italiano e anche la grafica è curata,
forte il dischetto con stampata l'immagine di un vecchio e "caro"
vinile. Ah dimenticavo, a proposito della cultura musicale, quanti
sarebbero in grado oggi di proporre una cover della James Gang?
Per reperire il disco potete rivolgervi al sito internet www.andromedarelix.com
Grazie ragazzi! GB
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