L’appuntamento coi veronesi Bullfrog è un po’ come
un incontro con dei vecchi amici, del resto con Zago spesso ci ritroviamo
agli stessi concerti e viviamo le stesse passioni musicali, con in
primis un amore incondizionato per l’hard rock settantiano,
quello fatto di anima e sudore, dove il feeling è l’ingrediente
vincente e dove la musica è potente e scalda il cuore. Poi
questo disco segna anche i dieci anni di attività dell’Andromeda
Relix (ma è già passato così tanto tempo?) della
label animata da un altro caro amico, Gianni Della Cioppa, che molti
di voi conoscono già. Quindi l’occasione è davvero
particolare.
Sono veramente contento di vedere che il gruppo è arrivato
al traguardo del terzo album, non è una cosa così scontata,
anche se oggi è più facile che in passato relizzare
un disco, ma quello che non è facile è mantenere la
coerenza e la grinta di questi musicisti, qualità che ormai
troviamo quasi esclusivamente nelle produzioni indipendenti.
Beggars & Losers coi suoi undici brani ci intrattiene per circa
un’ora di musica rovente, passionale hard rock nel segno della
migliore tradizione, come del resto la band ci ha abituato coi precedenti
lavori, da cui questo nuovo album non si discosta. Ormai il gruppo
ha acquisito una dominanza della materia indiscutibile, basta ascoltare
il riff di brani come “Rocking Ball”, che sembra uscita
dal repertorio di gruppi come i Foghat, ma le citazioni si sprecano,
perché come detto, questi musicisti la musica la conoscono
e soprattutto l’hanno suonata e lo dimostrano pienamente.
Ovviamente è un disco dannatamente retrò e si rivolge
ad un pubblico selezionato, ma, visto il numero delle uscite di questo
revival spontaneo, sembra proprio che gli appassionati di rock dei
seventies stiano crescendo. GB
Altre recensioni: Flower on the Moon;
The Road To Santiago; Clearwater
Sito Web
|