Dopo
la ristampa del bellissimo Villier-Aux-Vents la Prikosnovenie
ha deciso di ristampare anche l'album di debutto di questa prestigiosa
formazione francese con l'aggiunta del primo introvabile Ep dell'88
come bonus. Il disco era stato inciso nell'89 e si sente forte la
presenza del sound elettronico di quel periodo, un modo di far musica
che mette una nostalgia indicibile in chi ha vissuto quei momenti.
L'album ruota attorno ad un concept legato alle rovine dell'Abbazia
Cistercense di Loroy, una costruzione gotica del tredicesimo secolo
distrutta nel cinquecento dai protestanti, un luogo fortemente suggestivo
nei pressi di un piccolo paese (Méry-es-Bois) nel centro della
Francia.
Le pietre, le architetture e i profumi di questo luogo hanno parlato
all'anima dei nostri musicisti, hanno evocato immagini, ricordi, spettri,
riflessi di un tempo defunto, ma ancora presente e ne sono usciti
nove brani stupendi. Estetica e malinconia sono coniugati in ritmi
dal sapore rituale e da melodie antiche e moderne al tempo stesso.
Un incrocio molto riuscito fra Joy Division e Dead Can Dance. I suoni
e gli arrangiamenti hanno un fascino particolare, perché erano
molto più studiati e ricercati di quanto non si riesca a cogliere
con un ascolto affrettato e le tracce dell'Ep sono ancora più
scarne e sperimentali, a tratti ruvide, ma già si avverte la
forte personalità del gruppo che li porterà poi ad incidere
capolavori come VAV appunto.
Il Cd contiene anche una bella sezione interattiva con foto d'epoca
e filmati live. I Collection sono un gruppo da culto, autori di una
musica molto affascinante, lontana anni luce dai soliti cliché
e che merita di essere scoperta e apprezzata. GB
Altre recensioni: Villier-Aux-Vents;
The Bower of Despair;Au
Val Des Roses; Exposition;
Vernes-Monde
Intervista
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