Rock Impressions

Collection D'Arnell Andrea - Vernes-Monde

COLLECTION D'ARNELL ANDREA - Vernes-Monde
Prikosnovenie
Distribuzione italiana: Audioglobe

Genere: Gothic
Support: CD - 2010

Questa band dal nome altisonante ci ha sempre saputo conquistare col suo mix altamente elegante di gothic, cold wave e neo classica, se da un lato è innegabile la scuola che ha preso il via dalle sperimentazioni dei Dead Can Dance, è anche indubbio che i CDAA hanno uno stile molto personale, ottenuto da un insieme di fattori che col tempo li hanno distinti dal resto delle produzioni simili. Oggi la band torna col suo nono album che si presenta fin dall’artwork molto cupo, dai colori freddi e poco confortevoli.

Non poteva esserci avvio migliore di quanto abbiamo anticipato, la mesta “La Beauce, L’Errance”, dopo un inizio molto solenne, troviamo la delicata cantante Chloé che ci cala in un’atmosfera sognante e nel ritornello ripete più volte “l’autunno, l’autunno…” e ancora “io sarò il canto dell’autunno”, non riesco ad immaginare musica più autunnale di così. Ancora più malinconica e triste è la successiva “Au Chevet des Faunes”, dove troviamo un movimento di archi che si libera su un tappeto di tastiere solenni, con una ritmica battente e vagamente apocalittica, che ricorda certe intuizioni dei Death in June. Le percussioni hanno un incedere vagamente militare, che conferisce un senso di inquietudine, che contrasta con la bellezza severa delle linee melodiche. Prosegue su questa linea anche la seguente “The Coming of Believes”. Per fortuna “D’Autres Voix Que le Vent” è molto spirituale e rasserena l’atmosfera del disco, che aveva preso una piega piuttosto cupa. Ancora più serena è “The World We Leave”, che inizialmente ricorda vagamente Enya, poi assume un incedere rituale, molto spirituale. Glacialmente bella “Les Champs, Demain”, pura poesia fatta musica, sublime. Altro momento particolarmente intenso è la cantilenante “Dawn Again”, che è riuscita a creare un giro armonico ripetuto di rara efficacia. “L’Envol”, pur mantenendo ad un buon livello il prosieguo del disco, non aggiunge nuove emozioni. Da questo punto il cd si afferma su ottimi livelli, anche se le cose migliori sono nella prima metà del disco.

Questo nuovo disco dei CDAA prosegue il viaggio della band iniziato con album come Automne à Loroy e si incastona perfettamente nella loro discografia, una poetica incentrata su temi fiabeschi e sul tema della morte, quest’ultimo in particolare viene affrontato con una sobrietà ed un eleganza davvero ammirevoli. Un disco che cresce ascolto dopo ascolto e che affascina ogni volta di più. In questo Vernes-Monde ci sono dei momenti di lirismo puro, che si possono ritrovare solo nei dischi di artisti di grande spessore, uno status che appartiene di diritto a questa formazione francese, che ci ha già emozionato e continua a farlo in modo sempre nuovo. GB

Altre recensioni: Villier-Aux-Vents; The Bower of Despair; Un Automne à Loroy;
Au Val Des Roses; Expositions

Intervista


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