Dopo aver lasciato gli interessanti Lupercalia, Riccardo Prencipe
ha dato vita a questo progetto arrivato al secondo album. I Corde
Oblique portano avanti un ideale di bellezza e di eleganza molto puro,
la loro musica si rifà alla tradizione folk mediterranea e
medievale, usano in parte strumenti antichi e acustici, un percorso
vicino a quello del bravo Francesco Banchini (GOR), ma che arriva
ai tempi nostri fino a proporre un’inattesa quanto impensabile
versione acustica del brano “Kaiowas” dei Sepultura (tratto
dal loro masterpiece Chaos A.D.), ovvero il passato che si sposa con
la modernità e con quali risultati!
Al fianco di Riccardo ritroviamo molti artisti che avevano già
presenziato sul suo precedente lavoro come l’intensa Catarina
Raposo (Dwelling) e membri degli Ashram, Argine, Spiritual Front e
molti altri. Il risultato sono tredici canti molto belli e soprattutto
molto ben congegnati. Nonostante Volontà d’Arte sia un
disco impegnativo (anche nel titolo), non è musica “fast
listening” e richiede un ascolto attento e partecipato, si lascia
ascoltare che è un piacere (e ve lo dice un rockettaro incallito!),
oltre un’ora di musica sublime e affascinante. È un disco
che esalta la bellezza, ma quando la bellezza tocca vertici così
elevati diventa spirituale, trascendente (anche se gli intenti non
dovessero essere dichiarati). Prencipe con la sua musica esprime una
dolcezza e una serenità che sono in aperto contrasto col mondo
di oggi e per questo il suo disco mi piace ancora di più.
Se qualche volta amate ascoltare musica rilassante, che non sia banale,
ma fatta con veri strumenti da veri musicisti, da artisti che ci mettono
anima e cuore per regalarvi delle emozioni vere, allora avvicinatevi
ai Corde Oblique e fate un pieno di bellezza e serenità. GB
Altre recensioni: Respiri; The
Stones of Naples; Live at La Nuit
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I Maestri del Colore
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