Il percorso di Pinelli è variegato. Mentre all’inizio
era incentrato sul jazz manouche, o gipsy jazz, eseguito in una forma
abbastanza fedele al genere, successivamente Dario ha maturato uno
stile sempre più attuale e personale, senza dimenticare mai
del tutto le origini. A questo si aggiunge un profondo amore per la
musica italiana, che spesso ha celebrato con riletture raffinate e
scelte mai banali. Il suo cammino artistico si è spinto fino
a confrontarsi con la musica contemporanea, si è avventurato
nel pop, e per un certo periodo si è dilettato nella riproduzione
di brani famosi con strumenti di fortuna, dimostrando una versatilità
che penso abbia sorpreso diversi ascoltatori.
Oggi lo ritroviamo in una nuova veste che in qualche modo fa tesoro
delle esperienze accumulate. La chitarra è sempre la sua fedele
compagna, attualmente è una splendida Isana Black Pearl, sulla
quale sembra disegnare melodie, gli fanno compagnia Ivano Corvaglia
al basso e Marco Iunco alla batteria e percussioni, due musicisti
preparati, che mettono il loro entusiasmo al servizio della riuscita
del progetto.
Il video è girato in modo professionale e la regia ci aiuta
a rivivere l’atmosfera che si è creata nel teatro. Il
repertorio proposto in questo concerto, come ormai è nello
stile di Pinelli, è diviso tra brani italiani e altri internazionali
e si muove tra tensioni jazz e swing, con un taglio molto attuale,
che mira ad intrattenere con allegria e un tocco di spensieratezza.
L’artista pugliese si rivolge ad un pubblico abbastanza ampio,
ma non manca di inserire passaggi di grande virtuosismo che aggiungono
un tocco di “serietà” ad un repertorio solo in
apparenza leggero. Intrattenere è un’arte evidentemente
connaturata in questo artista un po’ guascone e un po’
prodigio della sei corde, e la sua proposta diverte pur essendo profondamente
culturale, e per questo gli siamo sentitamente grati. GB
Video
Altra recensione: Just Wine About It!;
Made For That
Live Report: 2009; 2012
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