Ascoltare i Jethro Tull per me è come fare un salto nel passato
e mentre scorrono le note mille ricordi affollano la mia mente, è
come salire in una macchina del tempo e rivivere tanti momenti della
mia vita.
Vent'anni fa eravamo davvero in pochi ad ascoltare musica hard rock,
ma i Jethro li conoscevano tutti, non a caso lo scorso anno nella
data italiana del tour da cui questo live è stato tratto, ci
fu il tutto esaurito, il palatenda di Brescia era colmo fino all'impossibile.
Sia i puristi del prog che i dotti critici musicali non hanno mai
amato del tutto questa band perché l'hanno sempre ritenuta
troppo poco "impegnata" o troppo "commerciale",
sta di fatto che la musica dei Jethro è maledettamente bella
e il gruppo riesce a spaziare con naturalezza dal jazz di "My
Sunday Feeling" al folk di "Jack in the Green" o di
"Fat Man", dalla neoclassica "In the Grip of Stronger
Stuff" alla caraibica "The Habanero Reel", dal torrido
blues di "Some Day the Sun Won't Shine For You" all'hard
rock più sanguigno ed esaltante di "Sweet Dream",
"Aqualung" e "Locomotive Breath".
Il gruppo capitanato da Anderson si esprime sempre a grandissimi livelli
esecutivi e anche oggi, dopo quarant'anni, suonano in modo fresco
e incantevole. Mancano la potente "Cross Eyed Mary", la
divertente "Bungle to the Jungle", l'immortale "Thick
as a Brick", ma non è un disco solo per celebrare la nostalgia.
Il flauto magico di quell'istrione di Anderson non sembra invecchiato
di un giorno e continua a tessere note incantate contorniato da grandi
musicisti che mettono più del talento nelle loro performances.
Living With The Past è un chiaro riferimento che non lascia
dubbi, ma penso che certa musica sia sempre attuale e che sia sempre
un piacere ascoltarla. Se non conoscete ancora i Jethro Tull questo
disco potrebbe farvi innamorare, se già li conoscete sapete
di andare sul sicuro. GB
Altre recensioni: Christmas Album; Nothing
is Easy; Heavy Horses
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